InnovationT 2024: un successo per l’innovazione nell’autotrasporto
La prima edizione di innovationT, tenutasi presso il Museo Mille Miglia di Brescia, ha confermato l’interesse crescente verso l’innovazione tecnologica nell’autotrasporto. L’evento ha offerto una giornata di dibattito e networking. Tra i momenti chiave: la tavola rotonda sulle nuove fonti energetiche, i workshop tematici e la consegna del primo InnovationT Award a Casilli Enterprise.
Nell’area esterna del complesso di Santa Eufemia della Fonte, sono stati esposti tre veicoli simbolo della trasformazione in corso nel settore: un DAF XG+ 480 FT celebrativo del 75° anniversario, un Mercedes eActros 300 elettrico e un Volvo FH Electric, tutti esempi di come il trasporto su strada stia evolvendo verso soluzioni più sostenibili.
La tavola rotonda ha rappresentato un momento cruciale della giornata. L’evento è stato introdotto dalla presentazione dello studio “L’elettrificazione del trasporto merci”, condotto da Motus-E. Lo studio ha evidenziato che, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e installazione di infrastrutture di ricarica, entro il 2035 in Italia potrebbero circolare tra 840mila e 1 milione di veicoli commerciali leggeri elettrici e tra 43mila e 63mila veicoli medi e pesanti elettrici. Uno dei dati più rilevanti è che il 96% dei veicoli merci attualmente in circolazione in Italia percorre meno di 300 km, un fattore che semplifica l’elettrificazione delle flotte, soprattutto se vi è la possibilità di ricaricare i mezzi in deposito.
Nonostante ciò, persistono diverse sfide, tra cui il costo totale di gestione (TCO), gli incentivi per l’acquisto e la scarsità di infrastrutture di ricarica pubbliche, elementi cruciali per il successo dell’elettrificazione nel trasporto.
I partecipanti hanno sottolineato come il dialogo con i decisori politici sia fondamentale per garantire lo sviluppo delle infrastrutture necessarie e creare incentivi adeguati per spingere l’adozione su larga scala dei veicoli elettrici nel settore.
Le dichiarazioni dei protagonisti
Giovanni Dattoli, AD di Volvo Trucks Italia: “Le case si stanno sostituendo alle istituzioni negli investimenti in infrastrutture. Gli incentivi possono coprire una parte dei costi, ma penso che ci voglia un po’ di coraggio da parte di tutti, trasportatori compresi”.
Matteo De Campo, CEO del gruppo Maganetti, azienda di trasporti di Tirano (SO): “Se prima erano le innovazioni che spingevano le scelte politiche, oggi sono le scelte politiche che influenzano la scelta di una tecnologia sull’altra: mi sembra che oggi l’innovazione arrivi al contrario. L’infrastruttura è un grosso problema perché deve esserci. Anche gli incentivi, però, sono un problema perché sono fatti male”.
Maria Rosa Baroni, presidente di NGV Italy: “L’Europa rischia di non essere più competitiva se i costi del trasporto continueranno a restare così alti. E in Italia, anche per via del fatto che lo scenario associativo nell’autotrasporto è troppo frammentato, il confronto con le istituzioni è debole. Abbiamo bisogno di risposte sicure dall’Europa”.
Gabriele Vargiu, Public Affairs Italy di Iveco Group: “utte le alimentazioni alternative dovrebbero essere tenute in considerazione, diversamente da quanto accade oggi. (…) E sugli incentivi una soluzione potrebbe essere stanziare un fondo nazionale che mantenga un approccio multitecnologico. Le emissioni inquinanti, quindi l’ossido di azoto, possono essere ridotte anche dai motori termici di ultima generazione”.
Nicolò Berghinz, responsabile Sviluppo, Relazioni Esterne e Public Affairs di ALIS: “L’intermodalità aiuta a ridurre le emissioni. Bisogna spingere in questa direzione, è una delle soluzioni possibili e aiuta a garantire i pilastri della sostenibilità economica e sociale. Il trasporto su strada ci sarà ancora ma andrà a integrare il trasporto intermodale e quello dell’ultimo miglio”.