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Motori Autostrada del Sole: una storia lunga 60 anni

Autostrada del Sole: una storia lunga 60 anni

Si chiama Autostrada del Sole, percorre l’Italia da nord a sud, ed ha cambiato la vita agli italiani. Ed avrebbe sicuramente fatto felice anche Camillo Benso conte di Cavour, l’uomo che propose a Vittorio Emanuele II di inaugurare il parlamento italiano formato dai rappresentanti di tutti i territori annessi, e Giuseppe Garibaldi che, l’Italia, la unì. 

La A1, la regina viarum.

Con la sua apertura al traffico la nostra penisola diventava più unita mentre i tempi di percorrenza da Sud a Nord, attraverso la Capitale, passarono da due giorni di viaggio a solo sei ore. Percorrere l’Italia con le sue caratteristiche orografiche complesse diventava più facile per le merci e per le persone. Quel ruolo centrale l’Autostrada del Sole, con i suoi attuali oltre 800 km, non lo ha mai perso, ancora oggi rappresenta il cuore pulsante della mobilità sia per Autostrade per l’Italia che la gestisce che per l’intero sistema nazionale. 

©m3motorcube

Ha contribuito al boom economico.

La sua centralità ce la raccontano anche i numeri, nel resoconto anno per anno dei dati di traffico della A1 si può leggere la storia dei nostri territori: dal boom economico degli anni ’60, passando per le contrazioni dovute a crisi economiche nazionali e internazionali, fino al blocco della circolazione durante la Pandemia del Covid. Il traffico della A1 in sessant’anni è cresciuto del 460% e con esso si è potenziato il suo tracciato: solo negli ultimi venti anni sono stati realizzati 195 km di ampliamenti di cui 45 fuori sede, rappresentati in particolar modo dalla Variante di Valico e dal nuovo tratto con la galleria Santa Lucia. 

Un impegno che in A1 procede con nuovi lavori di ampliamento di Aspi per ulteriori 60 km, che attualmente interessano principalmente il territorio toscano: nel tratto tra Barberino e Calenzano – dove procedono i lavori di riqualificazione del tracciato originario, che restituiranno 4 corsie di marcia in direzione Bologna- e nel tratto tra Firenze sud e Incisa, dove è in corso lo scavo della nuova galleria di San Donato.

©m3motorcube

Nel 2023 ha viaggiato in autostrada circa il 46% del traffico merci.

Un asset prezioso e imprescindibile, dove solo nel 2023 ha viaggiato circa il 46% del traffico merci dell’intera rete in gestione ad Aspi che, dopo sessant’anni di esercizio, è oggetto di un piano di rigenerazione che deve essere portato avanti garantendo la continuità dei flussi di traffico. In totale la somma di investimenti e manutenzioni dal 2020 solo per l’A1 è pari a circa 2,3 Mld di euro.

L’Autostrada del Sole cammina anche di pari passo con lo sviluppo digitale della mobilità, dotandosi di tecnologie che migliorano l’esperienza di viaggio e la sicurezza secondo i principi della sostenibilità: solo per citarne alcuni, dai 100 km di smart road predisposti, fino al grande piano di installazione di 15.000 apparecchi di luci a led, senza dimenticare i 48 milioni di metri quadrati di asfalto drenante posato.

“La storia dell’Autostrada del Sole – afferma l’Amministratore delegato del Gruppo Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi   – ci insegna che per compiere una simile impresa è necessario costruire capacità industriale con coraggio e lungimiranza, guardando al futuro della nuova mobilità e delle generazioni di domani. Nel 2024 ricorrono i cento anni della A8, la prima autostrada del mondo, e il sessantesimo della più grande opera mai costruita in Italia, l’A1. Ma per Autostrade per l’Italia questo è anche l’anno dei record: dai volumi di traffico, arrivati a 5 miliardi di chilometri percorsi, agli investimenti sulla rete nazionale pari a 2 miliardi di euro messi a terra in dodici mesi”. 

Il Gruppo Aspi presenta la nuova identità.

Il Gruppo Aspi ha scelto proprio il giorno del sessantesimo compleanno dell’Autosole, per presentare la sua nuova identità: una nuova immagine che è il punto di approdo di un lungo processo di trasformazione aziendale avviato nel 2020, dopo i tragici eventi del Ponte Morandi. Un percorso di cambiamento che in questi anni ha visto scardinare con determinazione gli approcci preesistenti, con l’ingresso di nuovi azionisti e nuovi vertici, un radicale change management, l’adozione di innovativi sistemi di monitoraggio e di manutenzione delle infrastrutture, l’avvio di un capillare programma di ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture della rete, grazie anche alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie nel segno della sicurezza e della sostenibilità. Nel nuovo logo, infatti, si possono leggere la complessità della rete gestita dal Gruppo, la sua connessione con i territori e con il futuro che è pronto ad accoglie una infrastruttura digitalizzata e sostenibile.

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