Convertire un auto classica in elettrica: Il kit Retrofit
Il retrofit elettrico rappresenta una soluzione innovativa e affascinante per chi desidera trasformare la propria auto a combustione in un veicolo elettrico. Questa pratica, regolamentata dal Decreto Retrofit in Italia, consente di prolungare la vita di veicoli che altrimenti verrebbero dismessi, offrendo benefici sia economici che ambientali. Ad esempio anche il retrofit di un auto d’epoca come la storica mini cooper del 1959 o la Fiat 500 è possibile. Una 500 d’epoca ad esempio potrebbe essere convertita ad elettrica con una spesa che varia tra i 5000€ e i 10000€. Questo però non basterebbe a rendere l’auto utilizzabile in strada.
Applicando un kit per il retrofit per trasformare un auto da benzina ad elettrica si va incontro a tutta una serie di iter burocratici previsti dal Decreto Retrofit consultabile in Gazzetta Ufficiale a Questo Link.
Ad esempio l’auto dovrà essere ri-omologata da zero. Questo significa che dovranno essere eseguiti crash test e prove di frenata. Naturalmente, tutto secondo gli standard attuali. Quindi, immaginate cosa comporterebbe effettuare test moderni su auto vecchie di 30, 40 o 50 anni. Prove che spesso risultano difficili da superare anche per alcune auto di oggi, figuriamoci per una 500 elettrica che avrebbe un accelerazione da 0 a 100 in meno di 10 secondi.
Come funziona il retrofit elettrico?
Convertire un’auto a combustione in elettrica non è un processo semplice. Si tratta di sostituire il motore termico con un motore elettrico e installare un pacco batterie agli ioni di litio. Questo richiede anche l’aggiornamento di altri componenti dell’auto, come il sistema di gestione dell’energia e i cablaggi. L’operazione deve essere eseguita in officine autorizzate e specializzate, che garantiscono che il veicolo sia conforme alle normative di sicurezza e omologazione.
Una volta completata la conversione, l’auto deve essere collaudata presso la Motorizzazione Civile per ottenere l’aggiornamento della carta di circolazione. Questo passaggio è fondamentale per assicurarsi che il veicolo sia idoneo alla circolazione su strada.
I vantaggi del retrofit Elettrico
- Riduzione delle emissioni
- Vantaggi sulle spese nel lungo periodo
- Meno manutenzione
- Accesso agli Ecoincentivi
- Accesso a Parcheggi a pagamento e ZTL
- Preservare auto storiche
Ci sono numerosi vantaggi nel convertire un’auto a combustione in elettrica. In primo luogo, si contribuisce significativamente alla riduzione delle emissioni di CO2, aiutando a combattere l’inquinamento atmosferico. Questo è particolarmente importante nelle città, dove le normative sulle emissioni sono sempre più stringenti.
Dal punto di vista economico, sebbene il costo iniziale possa essere elevato, il retrofit può risultare vantaggioso nel lungo periodo. La manutenzione dei motori elettrici è generalmente meno costosa rispetto ai motori a combustione, e il costo dell’energia elettrica è inferiore a quello del carburante tradizionale. Inoltre, il governo italiano offre incentivi significativi per la conversione, coprendo fino al 60% delle spese sostenute tra il 2021 e il 2022, con un massimo di 3.500 euro. Per l’anno 2024 gli ecoincentivi per il retrofit non sono ancora stati rilasciati e siamo in attesa di ulteriori aggiornamenti da parte del governo, previsti per Settembre 2024.
Un altro aspetto positivo è la possibilità di preservare auto storiche o di valore affettivo. Ad esempio, modelli iconici come la Fiat 500 o il Maggiolino Volkswagen possono essere convertiti in elettrici, mantenendo il loro fascino estetico ma aggiornandoli tecnologicamente per rispondere alle esigenze moderne.
Gli svantaggi del retrofit Elettrico
- Costo iniziale elevato
- Non applicabile a tutte le auto
- Bassa autonomia
- Procedure burocratiche complesse per l’immatricolazione
Nonostante i numerosi vantaggi, il retrofit elettrico presenta alcune sfide. Il costo iniziale può essere significativo. Il prezzo infatti parte da € 7500 + IVA (tolti gli incentivi dove possibile applicarli) per una microcar o alcune utilitarie come la Citroen C1 o la Fiat Panda, fino ad oltre gli € 30000 per le auto di grossa cilindrata o di lusso.
Inoltre, a seconda della capacità della batteria e della complessità del lavoro necessario i costi possono aumentare ulteriormente. Questa spesa può essere un deterrente per molti, a prescindere dalla disponibilità o meno degli ecoincentivi.
Inoltre, non tutte le auto sono adatte alla conversione. Veicoli con motori molto potenti o con architetture particolarmente complesse possono presentare difficoltà tecniche che rendono la conversione non fattibile o eccessivamente costosa. Anche l’autonomia dei veicoli convertiti è un aspetto da considerare: molti kit di retrofit offrono un’autonomia limitata a circa 100 km, con tempi di ricarica di oltre tre ore, che potrebbero non essere sufficienti per tutti gli utenti.
Le procedure burocratiche rappresentano un ulteriore limite. Sebbene il Decreto Retrofit semplifichi il processo di omologazione, ottenere gli incentivi e completare tutte le formalità necessarie può essere complicato e richiedere tempo.
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