Motor Valley Accelerator: nasce a Modena l'acceleratore di startup mobility Italiano
Il settore automotive sta vivendo una vera e propria rivoluzione grazie all’innovazione portata avanti da numerose startup, molte delle quali sono supportate da acceleratori come il Motor Valley Accelerator. Questo programma, situato a Modena (sì, proprio in Italia), è un’iniziativa di CDP Venture Capital in collaborazione con Fondazione di Modena e UniCredit, con il supporto tecnico di CRIT e la piattaforma Plug and Play, la più grande piattaforma di Open Innovation al mondo.
Motor Valley Accelerator: un trampolino di lancio per l’innovazione
Il Motor Valley Accelerator si distingue per il suo approccio integrato che offre alle startup non solo investimenti fino a 400.000 euro, ma anche un percorso di accelerazione personalizzato di sei mesi. Durante questo periodo, le startup ricevono supporto su vari fronti, tra cui sviluppo del prodotto, crescita aziendale, protezione della proprietà intellettuale e accesso a una rete internazionale di mentori e investitori. Tra i partner strategici del programma troviamo aziende del calibro di Ferrari, STMicroelectronics, Dallara e Gruppo Hera, che apportano competenze e risorse fondamentali per la crescita delle startup coinvolte.
Le startup protagoniste
Tra le startup che stanno emergendo grazie al supporto del Motor Valley Accelerator ci sono:
2electron: Questa startup ha sviluppato una tecnologia software brevettata che riproduce le emozioni della guida tradizionale, come il cambio di marcia, sui veicoli elettrici.
Carchain: Utilizza la tecnologia blockchain per digitalizzare i registri dei veicoli, rendendoli sicuri e facilmente accessibili tramite NFT.
Green Independence: Focalizzata sulla produzione di idrogeno verde attraverso il riciclo delle emissioni di CO2 e l’uso dell’energia solare.
Invisens: Sviluppa radar a basso costo e versatili per il mercato in crescita dei sistemi di fusione sensoriale per automotive e smart cities.
Ohoskin: Ha brevettato un materiale simile alla pelle, ma sostenibile e vegano, realizzato con sottoprodotti di arance e cactus.
Un ecosistema di supporto all’innovazione
L’acceleratore non solo fornisce supporto finanziario e tecnico, ma crea anche un ambiente fertile per l’innovazione grazie alla sua posizione strategica nel cuore della Motor Valley, famosa per la sua eccellenza nel settore automobilistico. Questo ecosistema attrattivo permette alle startup di integrarsi e beneficiare delle competenze locali, favorendo al contempo lo sviluppo di soluzioni innovative che possono rispondere alle sfide del futuro, come la mobilità sostenibile, le città intelligenti e la gestione efficiente delle risorse idriche.
Il Motor Valley Accelerator continua a espandere la sua rete di partnership e a catalizzare l’innovazione nel settore automotive italiano. Con il supporto di investitori nazionali e internazionali, l’obiettivo è di muovere complessivamente 20 milioni di euro verso le startup accelerate, stimolando la crescita di nuovi campioni nazionali dell’innovazione.
In questo modo, le startup supportate dal Motor Valley Accelerator stanno rivoluzionando il settore automotive con soluzioni all’avanguardia che spaziano dai materiali sostenibili alla tecnologia blockchain, fino alla produzione di idrogeno verde. Grazie a un ecosistema di supporto robusto e integrato, queste giovani aziende sono ben posizionate per diventare protagoniste della mobilità del futuro.
I requisiti per candidarsi come startup mobility
- Startup costituite in Italia, o che desiderano aprire una entità legale in Italia.
- Un team motivato con esperienza e background di spessore. Una startup di successo non è un lavoro part-time!
- Nessun timore di pensare in grande: il desiderio di scalare esponenzialmente è fondamentale.
- Tecnologie, prodotti o servizi in grado di rivoluzionare il modo in cui le persone si muovono.
- Una vision chiara, e la capacità di realizzarla. Cerchiamo persone in grado di trasformare una bella idea in una realtà dirompente.
- Progetti rilevanti per il settore della mobilità e dell’automotive.
- Un Technology Readiness Level (TRL) minimo di 3-4 è preferibile per progetti di natura hardware.
- Prodotti e servizi che mirano a grandi mercati. Locale è un buon inizio, globale deve essere l’obiettivo.
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