Alpine parte alla conquista della leggendaria Pikes Peak, la famosa cronoscalata americana. L’avventura è iniziata a novembre 2022 e recentemente si sono svolti i primi test dell’Alpine A110 Pikes Peak, appositamente progettata per la gara. Dopo aver convalidato le soluzioni tecniche nella Drôme e a Val Thorens, il nuovo modello si prepara a partire per gli Stati Uniti, dove affronterà nuove sfide durante tutto il mese di giugno.
La Pikes Peak International Hill Climb è una delle corse automobilistiche più antiche negli Stati Uniti. Conosciuta come “the race to the clouds”, questa cronoscalata si svolge sulle montagne Rocciose dal 1916 e offre un percorso di 19,93 km con 156 curve. Si parte a 2.865 metri di quota e si arriva circa 1.440 metri più in alto. La gara mette alla prova meccanica, fisico e abilità dei piloti.
La differenza di pressione dell’aria influisce sulla potenza dei motori lungo tutto il percorso, mentre i piloti devono affrontare strade polverose, condizioni climatiche variabili, esposizioni al sole, curve cieche e burroni. Il team di Alpine e Signatech affronterà la Pikes Peak il 25 giugno con l’Alpine A110 Pikes Peak, un’auto appositamente preparata per questa sfida leggendaria.
Da notare che l’Alpine A110 ha avuto successi anche in altre gare, come la vittoria nella categoria delle auto di meno di 1.300 cm3 al Mont-Dore nel 1965, il titolo nazionale nei Gruppi 3 e 4 nel 1970 e il titolo GT Sport del Campionato francese della Montagna nel 2020 con l’Alpine A110 GT4.
Laurent Rossi, CEO di Alpine: «La storia di Alpine è stata costruita sulle sfide. Dai primi impegni di Jean Rédélé alle sfide odierne, il DNA della Marca è sempre forte e presente. Questa ricerca delle prestazioni ci porta a puntare sempre più in alto, alla vetta. Le cronoscalate sono nel cuore degli appassionati di Alpine da sempre. Oggi, la nostra inesauribile fame di competizione, ci porta a Pikes Peak, una delle gare del motorsport in grado di saziare l’immaginario collettivo da diversi decenni. Non vediamo l’ora di essere lì, con i nostri partner di Signatech e Raphaël Astier, ‘racer’ la cui forza di volontà è pari solo all’insaziabile fame di sfide. Per correre su una strada leggendaria, avevamo bisogno di un’auto all’altezza dell’evento. Ed ecco a voi l’Alpine A110 Pikes Peak, la massima espressione dell’arte di Alpine. Grintosa, estrema e stilosa, quest’auto incarna ancora una volta le nostre radici, il nostro presente e il nostro futuro, il tutto in un Paese che riveste un’importanza strategica per il nostro domani. Restiamo umili, ma siamo determinati a dare il meglio di noi stessi oltre l’Atlantico per scrivere una nuova indimenticambile pagina della storia di Alpine con questa magnifica avventura che ci porta fino alle nuvole.»
Philippe Sinault, Direttore Generale di Signatech: «Pikes Peak è un imperdibile appuntamento del motorsport. Noi tutti ci siamo nutriti delle iconiche immagini di questa cronoscalata e il sogno si è naturalmente fatto strada nei nostri team. Siamo concorrenti e la sfida che ci viene posta è più che allettante. Siamo perfettamente consapevoli che si tratta di una gara diversa, particolare e specifica su questo terreno molto atipico, ma questo non fa che rendere la sfida ancora più motivante. Vogliamo iscrivere il nome di Alpine in questa gara. Questa grande prima partecipazione ci permetterà di posizionarci rispetto alla forte concorrenza nella nostra categoria. Anche se non puntiamo allo scratch, sappiamo che con l’Alpine A110 Pikes Peak appositamente progettata per l’evento, possiamo contare su un’auto versatile e performante. Abbiamo anche la fortuna di poter fare affidamento sul sostegno dei nostri fedeli partner Elf e Michelin, nonché su uno dei nostri migliori Ambasciatori, Raphaël Astier, che vanta già una bella esperienza in questa gara e un titolo internazionale acquisito con Alpine. Quest’impegno permette anche di consolidare la posizione di Alpine come Marca presente in tutti gli ambiti in cui si esprime il motorsport.»
Intervista a François Letort
Responsabile tecnico delle attività competizione-clienti che si svolgono con le Alpine A110 Cup, A110 GT4 Evo e A110 Rally, François Letort ha raccolto la sfida di adattare la nuova berlinetta a quest’inedita avventura e ci svela i primi segreti dell’Alpine A110 Pikes Peak.
Qual è stata la genesi del progetto Pikes Peak?
«Pikes Peak è uno dei monumenti del motorsport. Ė una gara che conosco da sempre. Ho avuto la fortuna di lavorare, ad inizio carriera, con un fornitore coinvolto nei progetti di Jean-Philippe Dayraut e Sébastien Loeb. In Signatech, l’idea è nata nel 2022 ma avevamo altre priorità. Alla fine, tutto si è concretizzato a novembre con l’entusiastico sostegno di Alpine. Ė allora che abbiamo preso in mano il progetto cominciando dai bozzetti ed organizzando riunioni con i fornitori più importanti per essere quanto più reattivi possibile.»
Come si affronta una tale sfida per la prima volta?
«Abbiamo messo insieme una vera task force sotto la guida del nostro direttore tecnico Lionel Chevalier. Sono stato nominato capo progetto per lavorare sulla parte elettronica, mentre Étienne Mulon ha lavorato sulla progettazione nell’ufficio studi. Altri supporti ad hoc si sono aggiunti con l’emergere delle esigenze, ma i ruoli sono stati suddivisi con il design di Alpine, il nostro partner per i motori Oreca – come per tutti i programmi dell’Alpine A110 – e tutti i nostri fornitori. Cronologicamente, abbiamo prima condotto studi preliminari mettendo insieme l’analisi curva per curva con l’approccio delle prove speciali di rally. Abbiamo cercato di raccogliere dati dalla salita, ma senza successo, per cui abbiamo studiato molti video prima di concentrarci sulle impressioni che ne abbiamo ricavato per affinare le nostre prime osservazioni sui requisiti di Pikes Peak.»
Come è andata la collaborazione con l’ufficio design?
«Ė stato un vero piacere collaborare con l’ufficio design di Alpine. Ci siamo prontamente mossi nella stessa direzione grazie alle nostre competenze interne e alla capacità di essere estremamente reattivi. Il nostro core business sta in questa forza propositiva, ma abbiamo potuto anche avvalerci di una rete di fornitori e subappaltatori locali attenti alle nostre richieste. Per citare un esempio, i designer ci hanno subito proposto una presa d’aria dinamica. Questo snorkel conferisce all’auto un look aggressivo e lo abbiamo adottato immediatamente adattando l’aspirazione dell’aria. In generale, eravamo in grado di rispondere velocemente alle loro idee e questa reattività è uno dei tanti motivi che spiegano il successo di questa collaborazione proficua e fruttuosa.»
Ė stato naturale basarsi sull’Alpine A110 GT4 Evo?
«Siamo orgogliosi di tutti i modelli prodotti per Alpine nella competizione-clienti. L’idea era quella di fare i guastafeste con la nostra GT4, dato che la categoria Time Attack offre una bella varietà di partecipanti con tante marche rappresentate. Era quindi naturale che scegliessimo questa strada per mantenere lo spirito dell’obiettivo iniziale.»
Cosa ci può dire delle caratteristiche tecniche?
«Abbiamo posto l’accento sulla leggerezza dell’auto per conservare il DNA di Alpine. Lavorando sul peso togliendo tutto ciò che era superfluo per questa gara, siamo passati da un’Alpine A110 GT4 Evo da 1.080 kg all’Alpine A110 Pikes Peak che pesa solo 950 kg. Abbiamo rivisto la cinematica e gli ammortizzatori pur mantenendo molti componenti di serie. Nel frattempo, abbiamo collaborato molto con Oreca per adattare in modo specifico il gruppo motore-trasmissione alla sfida rappresentata dai dislivelli. Con una la partenza a 2.800 metri di quota e l’arrivo a 4.400 metri, i vincoli sull’alimentazione sono enormi, dato che salendo di 1.000 metri si perdono 100 millibar di pressione. L’obiettivo era, pertanto, mantenere la stessa potenza per tutta la salita, senza esagerare. Abbiamo lavorato sodo per far sì che le prestazioni annunciate fossero sempre le stesse. Ciò ha richiesto un lavoro sul notevole aumento di potenza rispetto alla cilindrata del motore. Abbiamo dedicato una cura particolare all’imponente turbo per eliminare qualsiasi fenomeno di lag o tempo di risposta in accelerazione. Infine, il nostro partner Elf si è veramente impegnato per fornirci una benzina e lubrificanti specifici per consentirci di mantenere un livello di performance ottimale ad alta quota.»
Cosa ci dice degli pneumatici?
«Lavoriamo in stretta collaborazione con Michelin in tutte le gare Alpine organizzate da Signatech. Il regolamento della Pikes Peak è piuttosto libero a livello di pneumatici e Michelin propone una gamma specifica per le cronoscalate. Per cui abbiamo scelto i Michelin Pilot Sport H S5C+ con dimensioni differenziate di 17’’ all’anteriore e 18’’ al posteriore. Ė una scelta che abbiamo fatto con Michelin per ottenere un dimensionamento più stretto all’anteriore dopo aver ridotto il peso dell’auto, con l’obiettivo di trarre tutto il potenziale da questa Alpine A110 Pikes Peak davvero specifica.»
Qual è stato il contributo di Raphaël Astier in questo progetto?
«La sua esperienza è di inestimabile valore in molti campi. Il fatto che abbia già partecipato alla gara precedentemente ci aiuta tantissimo e ci evita gli obblighi legati ai rookie. Dato che si tratta della nostra prima partecipazione, abbiamo bisogno di gente che già conosce la gara. L’obiettivo è quello di sfruttare al massimo l’auto e il pilota a nostra disposizione. Dobbiamo mettere tutto insieme per essere performanti e il contributo di Raphaël è fondamentale con tutto quello che ci ha permesso di guadagnare in termini di guida. Inoltre, conosce la base dell’auto e detiene un ottimo record in una categoria della Pikes Peak!»
Si ritiene soddisfatto del risultato finale?
«L’Alpine A110 Pikes Peak ha spinto oltre i limiti della nostra immaginazione, ben oltre quanto avremmo potuto pensare all’inizio del progetto. I primi giorni di test sono andati benissimo. L’Alpine A110 Pikes Peak ha raggiunto tutti i primi obiettivi che le erano stati assegnati, un tour de force, se si considerato i tempi particolarmente brevi. Ė stato un progetto davvero stimolante e non vediamo l’ora di affrontare la mitica sfida che ci aspetta con questo modello spettacolare sia per l’estetica che per le prestazioni!»
Intervista a Raphaël Linari
Responsabile del design esterno e sportivo di Alpine, Raphaël Linari lavora da oltre un decennio nel Gruppo Renault. Dopo aver partecipato ai progetti più ambiziosi di Alpine, tra cui la futura Hypercar della Marca, Raphaël ha avuto l’occasione di esprimersi al meglio con l’Alpine A110 Pikes Peak.
Com’è stato coinvolto il design nell’Alpine A110 Pikes Peak?
«L’anno scorso, Laurent Rossi, Philippe Sinault, David Gendry e Anthony Villain si sono riuniti per discutere vari progetti in occasione del Gran Premio di Abu Dhabi. Pikes Peak è stata oggetto di studio e convalida, per cui abbiamo cominciato a lavorare sul progetto fin dal mese di dicembre. Ė stata un’avventura estremamente appassionante e stimolante. Si tratta di una gara mitica e siamo stati motivati dalla voglia di creare l’Alpine A110 più selvaggia che ci sia. Avevo già qualche idea e una visione piuttosto chiara in questo senso. Siamo riusciti a definire il progetto a grandi linee con i team di Signatech il 23 dicembre. Ci hanno stupiti accettando con l’ufficio studi tutte le nostre idee, anche quelle più pazze per rendere quest’auto atipica e iconica.»
Come avete superato lo scoglio dei tempi relativamente stretti di questo progetto?
« Sappiamo quali sono i requisiti per la performance, ma anche quelli connessi alla fattibilità e alla realizzazione dei componenti specifici. Con Signatech abbiamo pertanto puntato sull’efficacia. Il nostro obiettivo era quello di ottenere l’auto più impattante e distintiva nel più breve tempo possible rispettando determinati vincoli. Abbiamo lavorato gomito a gomito, ci siamo davvero capiti e niente è stato impossibile. Questo ci ha permesso di concretizzare tante idee. »
Come avete conciliato le forme dell’Alpine con la “brutalità” della Pikes Peak?
« Più che ricercare l’armonia, abbiamo voluto realizzare l’oggetto con il maggior impatto visivo possibile. Una gara come Pikes Peak richiede un’auto eclatante, quasi selvaggia, in mezzo ai mostri americani. Ci voleva un’auto che si distinguesse ed era un’occasione unica per farne una davvero estrema. »
Come si manifesta quest’impatto visivo?
« Pikes Peak è una gara in cui ci vuole un fortissimo carico aerodinamico, ma il regolamento della categoria Time Attack pone limiti all’ampliamento della scocca e delle carreggiate. Sulla base dell’Alpine A110 GT4 Evo, abbiamo quindi aggiunto splitter molto pronunciati all’anteriore e deflettori alle estremità del paraurti anteriore. Sui fianchi, abbiamo ripreso le minigonne laterali dell’Alpine A110 R, ma anche il diffusore. C’è anche una presa d’aria sul tetto per riempire d’aria il motore portato a circa 500 cv. Infine, al posteriore c’è un alettone enorme. »
Questo progetto Le ha permesso di realizzare alcune Sue idee?
« Certo! Ė stato molto arricchente, perché noi tutti abbiamo una visione dell’A110. Da tanto tempo volevo realizzare una pinna centrale sul lunotto posteriore e, per renderla ancora più estrema, ho immaginato di tagliare a metà l’alettone. Il risultato è piuttosto spettacolare e incisivo. Riposizionando le funzioni luminose dei fari sulle derive e sulla dorsale, abbiamo un laser che taglia e amplia l’alettone. Ė uno dei dettagli più impattanti dell’auto. Nel frattempo, abbiamo lavorato sulla firma luminosa anteriore, con altri due laser sottilissimi che le conferiscono un look davvero aggressivo. Pikes Peak è stata quindi l’occasione perfetta per esaltare l’Alpine A110, reinventandola con un lavoro più stimolante che mai … E ci sono tante altre sorprese in arrivo! »
Come riassumerebbe questo progetto?
« L’A110 Pikes Peak ci svela il lato più selvaggio di quest’auto iconica. Era già agile e leggera nella progettazione di partenza, ma con l’aerodinamica specifica e le proporzioni estreme, si trasforma in una vera e propria belva da corsa. Questa mitica gara è stata un’infinita fonte di ispirazione per spingere oltre la nostra creatività e sublimare l’A110, integrandovi i vincoli connessi alla performance. Grazie alla stretta collaborazione con i team tecnici di Signatech, è stato possibile concretizzare questo progetto in tempi particolarmente brevi. Siamo impazienti di vedere la nostra creazione sfidare quei mostri di potenza americani sul loro stesso terreno. Vorrei ringraziare Jun Okazaki e Victor Sfiazof, i due designer che hanno lavorato con me per perfezionare fin nei minimi dettagli il design di quest’auto. Per non parlare della formidabile collaborazione con il team Signatech, tanto esperto quanto appassionato. »