Pirateria informatica in aumento per film e sport live
Roma, 21 giu. (Adnkronos) - Più pirati, nel mare del mercato audiovisivo che interessa le partite di calcio e gli eventi sportivi in diretta come i film e le serie tv. Il fenomeno della pirateria audiovisiva è in aumento, con un'incidenza complessiva che sale al 43% dal precedente 37% di due anni fa, 'mangiandosi' ben 1,7 miliardi di euro di fatturato e 'cancellando' di fatto un potenziale di 9.400 posti di lavoro. Sono i dati allarmanti messi in evidenza dall'indagine Ipsos, illustrata dal suo presidente Nando Pagnoncelli durante il convegno su 'Industrie dei contenuti, consumi culturali e comportamenti illeciti: la pirateria audiovisiva in Italia' organizzato a Roma nell'auditorium dell'Ara Pacis dalla Fapav, la Federazione per la tutela delle industrie audiovisive e multimediali che ora ingloba anche il mondo delle dirette di sport.
In particolare, l'incidenza della pirateria sui film è pari al 29%, quella sulle serie tv e sulle fiction al 24%, sui programmi al 21%, sullo sport live al 15%. Per lo scorso anno, sono stimati in 315 milioni gli atti di pirateria tra la popolazione adulta, mentre è al 51% l'incidenza tra gli under 15, per un danno potenziale pari a 673 milioni di euro in termini di fatturato perso a causa della mancata fruizione legale di film e fiction piratate, considerando la possibilità di mantenere gli abbonamenti per l’intero anno; e di 267 milioni di euro la stima dello stesso danno legato allo sport live.
Ammonta poi alla cifra ragguardevole di 1,7 miliardi di euro la stima del fatturato perso da tutti i settori economici italiani a causa della pirateria audiovisiva, a 716 milioni di euro il danno potenziale stimato sull’economia italiana i termini di Pil, a 319 milioni di euro i mancati introiti fiscali fra Iva, imposte sul reddito e sulle imprese, con una stima di 9.400 posti di lavoro a rischio sempre a causa della pirateria audiovisiva, che è stata divisa nell'indagine Ipsos in tre diverse tipologie: pirateria fisica con l'acquisto di dvd e blu-ray contraffatti, pirateria digitale con download e streaming diretti su siti interne o tramite Iptv illecite a pagamento, pirateria indiretta attraverso la visione di copie altrui non originali.
"Per contrastare il fenomeno della pirateria - osserva Valentina Vezzali sottosegretaria allo Sport - è necessario muoversi di concerto a livello istituzionale e con i vari operatori facenti parte dell’industria audiovisiva per analizzare i problemi e riuscire a fornire soluzioni tempestive. Oggi, ogni industria del comparto audiovisivo è sotto attacco. La pirateria crea danni economici diretti per il mancato recupero degli introiti derivanti da abbonamenti legali e compensi dovuti ai soggetti legittimati ad ottenerli, ma anche indiretti a causa dei danni reputazionali e della perdita di valore dei diritti sui contenuti e sulle opere stesse".
In particolare, poi, "lo sport è fra le industrie più colpite dalla pirateria in Italia e negli ultimi anni l’incidenza del fenomeno è aumentata, anziché diminuire. Questa crescita è dovuta certamente alla natura 'live' degli eventi sportivi, ma è anche legata a questioni culturali e infrastrutturali. Secondo un recente sondaggio dell’Euipo, il 24% dei giovani italiani usufruisce di contenuti illeciti ma il 57% si dichiara pronto a passare ad alternative legali a patto che siano offerti a prezzi convenienti. Vi è quindi un lavoro da fare agendo a livello di educazione e di offerta, senza però trascurare l’aspetto repressivo. Confermo il mio supporto a dar vita a una task force operativa h24 per tutti i giorni della settimana, così da poter garantire attività di contrasto tempestive anche nei fine settimana, periodo temporale in cui si registrano i picchi di accesso ai contenuti in diretta, quali ad esempio gli eventi sportivi".
Domani, ci sarà il voto sugli emendamenti al testo base che riguarda il fenomeno della pirateria. La sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico Mirella Liuzzi sottolinea che "si sono fatti passi avanti in questa legislatura, grazie al contributo e al lavoro congiunto di tutte le forze politiche, per aggiornare una normativa che - ricorda l'esponente del Governo - era ferma da diversi anni".
Stefano Azzi ceo di Dazn Italia commenta: “Tutelare il valore dell’industria sportiva italiana sostenendo l’intero sistema impegnato, ogni giorno, a contrastare il fenomeno della pirateria è fondamentale. La rivoluzione in atto nel mondo dello streaming sta facendo emergere la necessità di ripensare le azioni da implementare per arginare il fenomeno e rallentarne lo sviluppo e la diffusione. Solo attraverso uno sforzo congiunto e deciso riusciremo a fornire risposte rapide e concrete”.
“C’è ancora molto da fare per aumentare la consapevolezza dell’illegalità della pirateria soprattutto nelle generazioni più giovani - prosegue Azzi - Dovrebbe infatti farci riflettere l’incidenza che questa ha tra gli adolescenti che, come emerge dall’indagine Fapav/Ipsos, è in forte aumento per via della loro spiccata propensione alla digitalizzazione. Siamo passati dal 39% del 2019 al 51% del 2021. Continuare a misurare, monitorare e contrastare questo fenomeno attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti di regolamentazione necessari è dunque fondamentale per tutelare le aziende e aumentare la consapevolezza, non solo dei danni causati al sistema, ma soprattutto dei rischi in cui incorrono i consumatori stessi”.
"La metà di chi commette atti di pirateria audiovisiva pensa che non sia reato, mentre un'altra metà sa che è reato ma se ne disinteressa. Eppure, è come andare a mangiare al ristorante e poi alzarsi e andarsene senza pagare il conto...", osserva Andrea Duilio ceo di Sky Italia. "Andando avanti così - avverte Duilio - si avranno sempre meno investimenti e sempre meno assunzioni, con costi sempre più elevati per i fruitori legali dei contenuti".
"Dietro le operazioni di pirateria, si celano le organizzazioni criminali e gli interessi mafiosi". E' l'allarme che lancia Massimiliano Capitanio, commissario AgCom. "Serve una chiamata alle armi collettiva, per un'azione di civiltà giuridica e culturale, che investa anche le scuole. AgCom sta facendo la sua parte", assicura.
"Occorre difendere i valori creativi e produttivi legali dalla pirateria". A sottolinearne l'esigenza è Francesco Rutelli, presidente di Anica, l'associazione nazionale delle industrie cinematografiche audiovisive e digitali, osservando che "sono significative le perdite economiche e occupazionali causate dalla pirateria, anche per la scarsa consapevolezza da parte degli utenti, specie dei più giovani, verso un fenomeno che costituisce un reato. Occorre far leva sul fatto che combattere la pirateria rappresenta un interesse collettivo, soprattutto in difesa della fascia giovanile, per le opportunità che questo crimine preclude".
"Il nemico c'è, la sua esistenza e pericolosità è dimostrata e confermata dai numeri; e non muove soltanto nel campo dell'audiovisivo, cinematografico e sportivo, ma in genere colpisce l'intera nostra società. Per questo, è fondamentale educare al rispetto delle regole". Ad affermarlo è Nicola Maccanico ad di Cinecittà, per cui "il tema della legalità va persino al di là della repressione della pirateria e del semplice ritorno economico e occupazionale. Il tema delle regole è decisivo come lo è quello educativo, se si vogliono creare consumatori migliori".
"Il lockdown adottato come misura di prevenzione e di sicurezza durante la pandemia per il Covid sembra aver aiutato, per il suo effetto 'casalingo', la pirateria". E 'quanto afferma Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura Italia. "L'educazione alla legalità è una base fondamentale, accanto agli interventi sulla tecnologia e alla necessaria repressione: occorre investire molto sul tema, in un Paese come l'Italia che tollera l'evasione fiscale, talora anche a livello politico".
"Nell'anno del Covid, solo la Serie A ha perso oltre un miliardo e mezzo di euro, e sono soldi persi dai presidenti. In un periodo così complicato, la ripartenza c'è stata senza nessun aiuto da parte del Governo". Ad affermarlo è Luigi De Siervo, ad della Lega Calcio di Serie A. "Il mondo del calcio si sta rialzando da solo e lo sta facendo con i propri strumenti, grazie all'impegno di Sky e di Dazn e attraverso il proprio pubblico, che faticosamente è tornato negli stadi nelle ultime giornate dopo due anni terribili, durante i quali siamo rimasti in contatto con gli appassionati attraverso la trasmissione dei contenuti".
"Quello che spero davvero è che la festa sia finita e che davvero si riesca a dire la parola fine. Dobbiamo recuperare quelle risorse, prima di tutto per un tema di educazione di Paese, un Paese dove il 50% dei giovani con la pirateria è abituato a delinquere fingendo di non saperlo. E soprattutto siamo in un sistema di regole e dobbiamo farle rispettare. Se il mondo digitale è quello che ci ha creato il problema per la facilità con cui si può delinquere, è anche quello che ci tirerà fuori da questo aspetto. Non è possibile che un Paese come il nostro non sia capace, nel 2022, di dire basta".
"Siamo tanti e dobbiamo tutti fare squadra contro la pirateria". E' l'appello che lancia Gaetano Blandini direttore generale della Siae, per il quale "servirebbero testimonial vip per sensibilizzare sul tema soprattutto i più giovani, con i volti dei grandi calciatori, degli attori famosi, dei cantanti di successo, senza che abbiano paura di perdere la loro popolarità... La creatività dà lavoro a un milione di persone in Italia e il 35% è composto da giovani: è un settore che va sostenuto".
(di Enzo Bonaiuto)