Ruben Rigillo alle prese con 'Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde'
Roma, 25 gen. (Adnkronos) - E' sicuramente uno "strano caso" quello che vede coinvolto - o sarebbe più giusto dire 'coinvolti' al plurale? - il dottor Jekyll e mister Hyde, personaggi 'due in uno' creati dalla fantasia del romanziere scozzese Robert Louis Stevenson, protagonisti del libro di successo con più versioni e adattamenti cinematografici, 'Lo strano caso del dr. Jekyll e di mr. Hyde' appunto, ora proposto nella sua riduzione teatrale dal regista Matteo Tarasco, con Ruben Rigillo a vestire i duplici panni del medico virtuoso e benefattore e del 'lupo mannaro' assassino. Con lui in scena, fino al 12 febbraio al teatro Ciak di Roma, anche Linda Manganelli, Enrico Ottaviano, Giovanni Carta e Amedeo D'Amico.
La vicenda, come è noto, si avviluppa attorno allo sdoppiamento di personalità del protagonista e alle sue tragiche conseguenze. "Il rispettabile dottor Jekyll non ha creato il malvagio Mister Hyde, ma l’ha scovato nei più nascosti meandri della propria coscienza", osserva il regista Matteo Tarasco. "Robert Louis Stevenson ci propone una storia cupa e disperata, che oscilla pericolosamente nell’incerto territorio in cui danzano avvinghiati Eros e Thanatos, una riflessione sempre attuale sulla natura umana e sulla seduzione del male".
Nelle note di regia si sottolinea come l'autore descriva "un mondo che perde i propri referenti culturali e svilisce i valori etici, un mondo dove l’interesse personale diviene la mozione primaria d’ogni atto, dove trionfa il soddisfacimento sfrenato del desiderio di potere. Bestie umane si agitano sulla scena del mondo borghese. La preminenza degli istinti è nascosta dietro la maschera del quieto vivere. Ma la maledizione del genere umano è che due esseri aggrovigliati in un incongruo legame siano costretti a combattersi nel grembo della medesima coscienza: il bene e il male, come due facce della stessa medaglia, albergano nell’animo di tutti noi e soltanto il libero arbitrio determina gli esiti delle nostre esistenze".
(di Enzo Bonaiuto)