Ornella Muti e la figlia Naike a flash mob animalisti davanti a Ats Pavia
Roma, 26 set. (Adnkronos) - Ornella Muti e la figlia Naike Rivelli sempre in prima linea per la difesa degli animali. Mamma e figlia questa mattina alle 8 hanno partecipato al flash mob organizzato dalla 'Rete dei santuari di animali liberi' davanti all'azienda per la tutela della salute (Ats) di Pavia, dove lavorano i veterinari che hanno eseguito l'ordine di uccisione dei nove maiali del rifugio 'Cuori Liberi' di Sairano. Le proteste sono partite dopo gli scontri con la polizia avvenuti lo scorso 20 settembre nel rifugio 'Cuori Liberi' a Zinasco quando è stato dato il via libera alla soppressione dei nove maiali considerati a rischio infezione da peste suina e che vivevano nel rifugio. Gli scontri si sono conclusi con l'uccisione dei nove animali e il ferimento da parte delle forze dell'ordine di alcuni attivisti e attiviste per i diritti animali. "Sono venuta a sostenere i cittadini italiani che hanno santuari di animali - ha spiegato la Muti all'Adnkronos - per far si che mai più donne e uomini vengano picchiati, manganellati e aggrediti in casa loro dalle forze dell’ordine in maniera così cruenta e senza nessuna misura di sicurezza sanitaria, per prevenire lo spargimento della peste suina per la quale erano lì''.
''Le forze dell'ordine non hanno rispettato le norme - ha aggiunto Naike - se irrompi in una casa privata e prendi a manganellate donne e uomini e mandi 15 persone in ospedale e poi non segui le regole per contenere la peste e porti tutti in questura senza disinfettare nessuno quale era il senso della cosa? Hanno sparato ai maiali senza pietà, non li hanno neanche addormentati'', sottolinea la figlia della Muti. Sabato 7 ottobre gli attivisti per i diritti degli animali hanno organizzato una grande manifestazione nazionale a Milano, denominata 'Giù le mani dai santuari' perché, hanno spiegato in una nota, ''è qui, nei palazzi delle istituzioni, che lavorano i veri mandanti della violenza istituzionale che ha colpito quello che doveva essere un luogo di pace e salvezza per animali che nella nostra società sono considerati oggetti al pari di un'automobile. Quello che è accaduto mercoledì 20 settembre a Sairano non deve accadere mai più. In nessun Santuario. A nessun animale liberato. Dovremo essere tantissime e tantissimi: le strade dovranno vibrare della nostra indignazione e della nostra rabbia'', hanno concluso gli attivisti. "Saremo anche lì'', annunciano la Muti e la figlia Naike.
(di Alisa Toaff)