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Spettacolo Morgan: "Nessuna nomina mancata, ma oggi si ha paura delle idee"

Morgan: "Nessuna nomina mancata, ma oggi si ha paura delle idee"

Roma, 21 nov. (Adnkronos) - "Nessuna mancata nomina: la mia collaborazione con il ministero della Cultura è per dare, io non chiedo niente e non ho mai chiesto di essere nominato, al di là del sensazionalismo che si è voluto creare sulla stampa. La nomina di Beatrice Venezi è perfetta, è giustissima: il suo ruolo è sempre stato quello di coordinatrice. Io sono un artista, un divulgatore, un uomo di spettacolo, che però ha delle idee sul mondo della cultura in Italia. Ma non sono un politico, non faccio politica...". E' quanto chiarisce Morgan, a margine della presentazione del docufilm 'La voce del padrone' su Franco Battiato, al cinema Barberini di Roma.

"Proporrò queste mie idee ai politici e poi spero che loro le trasformeranno in leggi o le faranno comunque diventare qualcosa di concreto; io non sono un legislatore". A tal proposito, aggiunge, "mi hanno fatto molto piacere le parole di Zucchero - che a Reggio Emilia, rispondendo alla AdnKronos, aveva ipotizzato un doppio consigliere per la musica nel Mic, uno per la musica 'colta' per Beatrice Venezi e uno per la musica 'altra' da affidare a una personalità come Morgan, definito da Zucchero "un genio - E' stato molto simpatico e lui sa di quel che parla, se ne intende di musica".

Sottolinea Morgan: "Bellissima la musica colta, la musica classica è fondamentale, ma proprio Franco Battiato è stato un modello per l'abbattimento di ogni barriera musicale fra classica e leggera, creando combinazioni ed equilibri perfetti. La musica è un universo vastissimo e tutta la musica ha una valenza culturale. Nel nostro Paese - denuncia però Morgan - c'è un gravissimo problema e in tal senso va lanciato un allarme culturale. Siamo i più creativi del mondo e se impariamo a valorizzarci rischiamo di trasformare in potenza questa caratteristica. Però, oggi c'è paura delle idee, in Italia le idee si frenano, non si mettono in pratica, sono tutti impauriti e il risultato finale è il 'piattume'...".

Franco Battiato, sottolinea Morgan, "aveva il coraggio di fare cose diverse: quando avevo un dubbio, mi consigliava sempre la cosa più forte, più audace, non necessariamente la cosa più facile... Battiato era il coraggio delle idee, da uomo e da artista", afferma, intervenendo alla presentazione al cinema Barberini di Roma del docufim 'La Voce del Padrone' diretto da Marco Spagnoli - nelle sale cinematografiche in tutta Italia, con oltre duecento copie, per una settimana, dal 28 novembre al 4 dicembre, dopo l'anticipazione al 'Taormina Film Fest' di questa estate - dedicato a Franco Battiato e in particolare all'album che decretò il successo definitivo del cantautore siciliano.

Quel disco, di cui il docufilm contiene tutte e sette le canzoni, oltre ad altri tre brani 'iconici' di Battiato come 'E ti vengo a cercare', 'La cura' e 'Stranizza d'amuri' in siciliano, "mi ha nutrito da bambino - racconta Morgan - e ho continuato a comprarlo un sacco di volte: prima alla bancarella, poi il disco originale, il vinile, poi la musicassetta, poi quando è uscito il cd... non so più quante copie ho a casa di 'La Voce del Padrone'. Lo ascoltavo sempre tutto, dall'inizio alla fine, mai solo una singola canzone; in silenzio e senza interruzioni. Ogni brano dell'album è un capolavoro e quel disco segna uno dei punti di alti in assoluto della musica italiana: non ogni brano ma addirittura ogni frase di ciascun brano è un tema svolto".

Battiato, ricorda ancora Morgan, "mostrava una passione inalterata, una freschezza giovanile, un entusiasmo pazzesco: era una esplosione di creatività: faceva cose stravaganti, non legate alle mode, in modo libero e basandosi solo sui suoi gusti, non conformi. In tal senso, era letteralmente un autentico anticonformista, come uomo e come artista. E' il più grande musicista che abbiamo avuto in Italia, perché era un uomo che aveva il coraggio della libertà, era un uomo e un artista di idee, quelle di cui oggi in Italia si ha paura".

(di Enzo Bonaiuto)

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