Lino Guanciale in scena con i funerali di Napoleone nel giorno dei funerali di Berlusconi
Roma, 17 giu. (Adnkronos) - Il funerale di Napoleone, grande personaggio divisivo, in scena - al teatro Politeama di Napoli per il 'Campania Festival' - nello stesso giorno in cui nel duomo a Milano si svolgevano le esequie di Silvio Berlusconi, anche lui grande personaggio divisivo... "Questo parallelo ha attraversato la mia mente in palcoscenico - confessa Lino Guanciale, protagonista di 'Napoleone la morte di Dio', alla AdnKronos - Era impossibile evitare questo riferimento: non solo la politica ma anche la vita stessa italiana perde un protagonista, produttore di modelli culturali e politici indubbiamente di successo, anche se io non condividevo nulla di quel mondo ideologico".
Spiega Guanciale: "La mia riflessione si indirizza soprattutto sulla importanza di riconoscere e rispettare la grandezza di un uomo che ha marcato un segno profondo nelle persone, sia in quelle che lo idolatravano e votavano, sia in quelle che lo disprezzavano e avversavano. In tal senso, oggi siamo un po' tutti orfani di Berlusconi...". Quanto all'opera 'La morte di Dio' scritto da Davide Sacco e tratto in parte da un testo di Victor Hugo, "non lo conoscevo, è stato un regalo dell'autore e per me una bellissima scoperta. Il diario di Victor Hugo ci parla in modo lucidissimo delle conseguenze culturali e umane della grandezza e del potere dei personaggi famosi e di potere sulla gente comune, anche su coloro che per fattori generazionali non li hanno mai direttamente conosciuti e vissuti, lasciando un segno profondo nell'inconscio collettivo".
La figura di Napoleone, ricorda Guanciale, "mi appassionava moltissimo a scuola, lo vedevo come un mito, tipo Giulio Cesare o Carlo Magno. Sono cresciuto con l'idea della storia come costruzione ad opera di grandi personalità, che poi ho dovuto invece smitizzare: ho capito che la Storia non funziona così e non mi piace neanche che la si racconti così; ho abbracciato altre visioni meno limitanti. Resta il fatto che figure come quella di Napoleone vanno annoverate fra i padri della contemporaneità. In un breve lasso di tempo, Napoleone ha prodotto enormi cambiamenti, non solo geopolitici".
Ma cosa ha attirato Davide Sacco rispetto alla cronaca dei funerali di Napoleone raccontata da Victor Hugo? "Il tema della morte dei padri, della caduta dei 'titani', della perdita del concetto paterno - risponde alla Adnkronos l'autore - Siamo partiti da questo articolo così strano e particolare, con una visione quasi documentaristica del funerale di Napoleone, una sorta di reportage sull'arrivo alla meta finale della sepoltura di un grande padre, amato e odiato dai suoi contemporanei".
In tal senso, "il 'pater familias' si può confondere e sovrapporre al mito del 'padre della patria' e addirittura a quella del 'padre nostro che sta nei cieli', di Dio - spiega Davide Sacco - E' il racconto, in generale, della fragilità dell'uomo. Nel mio testo, è presente soprattutto la lezione di Victor Hugo: io ho provato a farmi le sue stesse domande, per vedere se arrivavo a dare le sue stesse risposte. Si è sempre preparati ma mai pronti a dare risposta alle domande". Quanto alla scelta di Lino Guanciale come protagonista, "lui non è un attore, è un 'creattore' perché in realtà scrive anche lui il testo, con le sue pause e i suoi gesti".
(di Enzo Bonaiuto)