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Spettacolo Carmen Consoli: "Violenze sulle donne perché siamo culturalmente denutriti"

Carmen Consoli: "Violenze sulle donne perché siamo culturalmente denutriti"

Sanremo, 20 ott. (Adnkronos) - (dell'inviato Enzo Bonaiuto) - "Perché tanta violenza sulle donne, ancora oggi? Perché siamo denutriti da un punto di vista culturale e la cultura è un nutrimento essenziale quanto quello alimentare: ci dà un'ottica, una visione". E' l'accusa che lancia Carmen Consoli, intervistata dalla AdnKronos, a Sanremo per ricevere questa sera il 'Premio Tenco' alla carriera sul palco del teatro Ariston, commentando le statistiche che parlano di un femminicidio ogni tre giorni in Italia.

"Senza il nutrimento culturale, anche una foto artistica con un nudo di donna apparirebbe semplicemente come un pezzo di carne da arrostire; e portando questo discorso immaginario all'eccesso estremo, svilupperemmo persino il cannibalismo...", spiega la 'cantantessa'.

Quindi, sottolinea Carmen Consoli, "l'unica cura contro la violenza sulle donne, contro i femminicidi, è la cultura: occorre potenziare e investire sulla cultura nel nostro Paese. La cultura ha bisogno di tempo, non è veloce come un clic sui social, bisognerebbe tornare ai simposi, agli studi lunghi, anziché accorciare i percorsi scolastici".

Nella musica leggera italiana, tante interpreti brave e famose, pochissime cantautrici: perché questo divario? "Probabilmente, resiste l'idea frenante per cui la donna deve assolvere a un compito più 'estetico' come quello, peraltro bellissimo e difficilissimo, di interprete; l'autore ha qualcosa dentro e quel che tira fuori può essere poi ancor più valorizzato da un interprete, basti pensare a Mina. Il 'pensiero' espresso da una donna è, in generale e non solo nella musica, un tema che in Italia resta ancora in discussione", risponde Carmen Consoli.

"Però, ci sono tante cantautrici, magari non tutte famose", osserva la 'cantantessa' come viene definita nel mondo della musica leggera italiana la cantautrice siciliana. Ma allora, cosa ha permesso invece a Carmen Consoli di essere al tempo stesso cantautrice e famosa? "Credo di essere stata molto fortunata. E poi, provengo da una città come Catania, nel profondo Sud, vulcanica e al tempo stesso molto moderna, con una grande tradizione letteraria e teatrale, che nella musica, non a caso, ha dato i natali a Franco Battiato, ma allargando il discorso anche a Pippo Baudo o a Fiorello, tutti accomunati dalla voglia di scavare a fondo e di ribaltare le cose".

Spiega Carmen Consoli: "C'è una sorta di 'filosofia genetica' che mi ha aiutata e poi, come premesso, anche tanta fortuna: a una nata alle pendici dell'Etna chi glielo doveva dire di arrivare fino al Premio Tenco!", esclama nella sonorità del suo accento siciliano. "Mio padre sarebbe davvero molto orgoglioso di me, mi guarderebbe negli occhi e mi direbbe 'ce l'abbiamo fatta!' In realtà, io sono ancora incredula... Evidentemente, qualcosa ho fatto e altrettanto evidentemente il pubblico crede in me più di quanto io creda in me stessa".

Oggi, per Carmen Consoli, "manca la 'masticazione': un arancino si gusta, non si ingoia! E così è la vita". E' l'immagine che, da siciliana doc, regala Carmen Consoli. "In tal senso - spiega la 'cantantessa' come viene definita nel mondo della musica d'autore italiana - la leggendaria lentezza di noi siciliani non è un atteggiamento o una pigrizia, un voler fare ritardo per prendersela comoda, ma è la voglia di gustare la vita in tutti i suoi momenti".

Si presenterà alla platea solo con la chitarra acustica: "Mi piace propormi 'nuda' al pubblico del Premio Tenco, nuda artisticamente intendo... anche perché non credo che se mi spogliassi venderei più copie dei miei dischi" spiega con un ironico riferimento a certe cover di album. Quanto al futuro prossimo venturo, "vorrei laurearmi in Architettura e Design, la musica, come diceva Schopenhauer, è architettura liquida...".

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