Cammariere: "Tutta la vita può essere raccolta in una sola giornata"
Roma, 13 apr. (Adnkronos) - "Racconto l'arco temporale della nostra intera esistenza, che potremmo raccogliere anche in una sola giornata". Così Sergio Cammariere descrive la 'filosofia' contenuta nel suo ultimo album, in uscita domani, che si intitola appunto 'Una sola giornata', 13 brani inediti ma composti nell'arco di più anni e scritti con la collaborazione di Roberto Kunstler, per l'etichetta discografica Parco della Musica Records della fondazione Musica per Roma, che gestisce l'Auditorium 'Morricone' dove il cantautore calabrese fa ascoltare in anteprima le sue nuove 'creature' musicali, in attesa del 17 giugno per il 'live' che alla Casa del Jazz di Roma aprirà il tour che toccherà fra le varie tappe Sanremo e Napoli, dedicato al nuovo album e ai suoi brani più famosi, il più celebre dei quali - 'Tutto quello che un uomo', classificatosi terzo sul podio e insignito del Premio della Critica al Festival di Sanremo nel 2003 - sarà ora inciso da Mina.
"Questo album - racconta Cammariere - è frutto di un lungo periodo di isolamento e al tempo stesso di fase creativa. Vi si possono riconoscere vari stili musicali, dal jazz alla bossa nova, dallo swing alla musica latina, dai timbri dell'Andalusia a quelli del Maghreb. Spero che ascoltandolo si susciti la voglia di riascoltarlo, cosa assai rara di questi tempi... - ironizza - Quando scrivo un brano, non penso affatto alla sua collocazione, al suo 'destino', al successo o alla impopolarità, che sono soltanto frutto di coincidenze, come quella felice al Festival di Sanremo dove mi portò Pippo Baudo e dove Amadeus aveva in un primo momento deciso di farmi tornare quest'anno".
La "riconoscenza" di Sergio Cammariere va soprattutto "ai grandi maestri della musica italiana che ho avuto la fortuna di incontrare" e sciorina un elenco che va da Gino Paoli a Sergio Bardotti, da Bruno Lauzi a Lucio Dalla, da Sergio Endrigo a Luigi Tenco e a Giorgio Calabrese, mentre fra le grandi interpreti, assieme a Mina, cita Ornella Vanoni. "Ma mi piace lavorare anche per il cinema - sottolinea - e l'esperienza appena maturata con Pupi Avati per la colonna sonora del film 'La quattordicesima domenica del tempo ordinario' con Gabriele Lavia e Lodo Guenzi, che interpretano lo stesso personaggio rispettivamente da anziano e da giovane, è stata per me fondamentale, segnando una crescita sia dal lato professionale che umano".
(di Enzo Bonaiuto)