Arlia dirige i Virtuosi della Scala per far conoscere Cilea ai giovani
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Sarà un concerto rivolto in modo particolare ai giovani, visto che l'età media degli abbonati ai teatri in Italia si sta alzando in maniera preoccupante: è bello che chi ha i capelli bianchi vada ad ascoltare un concerto o a vedere uno spettacolo teatrale, ma se ci andassero numerosi anche i giovani sarebbe davvero una bella cosa...". E' la constatazione che fa Filippo Arlia, direttore del Conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro, intervistato dalla AdnKronos, in vista del concerto che dirigerà a Milano, lunedì pomeriggio nell'ambito dell'iniziativa 'Invito alla Scala', dal titolo 'Inedita-Mente Cilea'.
"Purtroppo i ragazzi non conoscono la musica classica, magari la identificano soltanto con il busto di Beethoven posto sopra un pianoforte... In realtà, la musica classica è tanto altro. Per cui, prenderli per mano, portarli a teatro e far loro ascoltare, come ad esempio faremo nel nostro concerto, Francesco Cilea, uno dei grandi nomi dimenticati del nostro verismo di fine Ottocento e inizio Novecento, è un'opera mirabile". Quanto alla figura di Cilea, per Arlia "merita un posto più rilevante rispetto a quello che gli è stato assegnato, forse offuscato come tanti altri dalla grandezza di musicisti come Giuseppe Verdi o Giacomo Puccini: chiunque avrebbe problemi a competere con questi autentici giganti del romanticismo e del verismo musicali".
Recentemente, si è costituita una sorta di unione fra cinque città che rappresentano altrettanti grandi della nostra musica: Parma per Verdi, Pesaro per Rossini, Lucca per Puccini, Catania per Bellini, Bergamo per Donizetti... "Forse, se Cilea non fosse nato a Palmi in Calabria, oggi lo si racconterebbe con uno spessore diverso - ipotizza Arlia, cosentino - Andrebbe valorizzato come personaggio e come opere, di cui praticamente si conosce soltanto la 'Adriana Lecouvreur' e punto. Per questo, proporremo alla Scala di Milano un concerto con sue composizioni troppo spesso dimenticate se non sepolte".
Nel concerto, anticipa Arlia, "dirigerò i Virtuosi del Teatro alla Scala, con solisti il violoncellista Enrico Bronzi e il violinista Massimo Quarta, per una 'Miniatura in re maggiore per violoncello e orchestra' di Leonardo Leo rivisitata da Francesco Cilea con colpi d'arco e fraseggi più moderni su una musica barocca; poi faremo una libera orchestrazione del tema 'Il Canto dell’Amore' di Raffaele Cacciola su un tema inedito di poche note lasciato da Francesco Cilea, una 'Suite in mi maggiore per violino e orchestra' per chiudere con la 'Piccola Suite' per orchestra sinfonica". Concerto che, annuncia Filippo Arlia, "diverrà anche un disco, già registrato a Milano sempre con i Virtuosi del Teatro alla Scala".
(di Enzo Bonaiuto)