Anna Castiglia: "Il mio album è un invito ad amarsi"
Roma, 26 set. - (Adnkronos) - Un titolo che è una dichiarazione d'intenti, un mantra, un invito a scoprirsi e ad amarsi in un mondo che spesso ci spinge a cercare l'approvazione altrui. Con ‘Mi piace’, Anna Castiglia è finalmente pronta con il suo primo album che uscirà domani: 12 storie di nostalgia, amore, resistenza e fede. "È qualcosa che sto ancora cercando di capire", confessa l'artista all'Adnkronos. "Mi ripeto di piacermi senza dover compiacere gli altri, ma non è facile. Cado spesso in quella dinamica. La canzone, e l'album stesso, è un promemoria. Per questo l'ho messa all'inizio, come titolo, e anche all'inizio dei live. È un invito a piacermi”, racconta.
L'album, racconta Anna Castiglia, “è una raccolta di canzoni scritte negli ultimi cinque anni, senza commissioni e l'idea iniziale di un progetto unitario. Questo ha favorito la libertà creativa. ‘Mi piace’ non è la canzone più importante o la mia preferita, ma è un manifesto, un'invocazione alle muse. È nata durante il Covid, un periodo in cui il tema del piacere agli altri era molto presente. L'approvazione è importante, ma non bisogna esagerare”.
L'album non si limita a esplorare il tema dell'accettazione di sé, ma tocca anche corde più profonde. Il secondo brano, ‘AAA Miscela’, con il suo invito a "portarmi a riparare", apre uno spiraglio sul tema, sempre più attuale, della salute mentale anche nel mondo artistico. “Sono contenta che finalmente se ne parli. Si tende a mostrare solo il lato positivo della vita artistica, ma ci sono pressioni enormi, soprattutto in percorsi veloci. Artisti come San Giovanni hanno portato l'attenzione su questo tema, anche se in modo doloroso. Personalmente, le pressioni che sento riguardano soprattutto i numeri. Sto imparando a non darci troppo peso, perché altrimenti me la vivo male. Cerco di divertirmi e stare bene, perché è il percorso ad essere importante, più del risultato”.
In un panorama musicale saturo di tormentoni, Anna si ritaglia uno spazio unico con il suo stile cantautoriale riconoscibile. Definire la propria arte non è semplice, ammette ma “non la definirei né nuova né vecchia. Ha un suo spazio, un suo peso, e spero che riesca a conquistarne di più, trovando una collocazione che la rispetti. Non voglio snaturarmi. È il pubblico che, in definitiva, definisce la tua posizione. Il mio pubblico è variegato, quindi direi che la mia musica è per tutti”. Quest'anno, per l'artista, è stato un vero e proprio "compleanno di una nuova vita, nuova carriera", iniziato con la partecipazione a X Factor (pur senza entrare nel programma) e proseguito con due tour, tra cui un omaggio a Fabi, Silvestri e Gazzè al Circo Massimo. “Esperienze importanti. Il bilancio di quest’anno direi che è molto positivo”. Un percorso sostenuto dal suo team: “Un gruppo di donne che ha creduto in me. Da soli si è abbandonati”.
Anche il rapporto con i social, inizialmente vissuto come un impegno, si è evoluto verso una maggiore leggerezza e autenticità. “All'inizio li vivevo come un impegno, un compito. Poi ho capito che più li prendo con leggerezza, meglio è. Con l'aumento dei followers, dopo la TV, ho sentito la pressione di dovermi esprimere su certe tematiche. Cerco di condividere quello che sento davvero. Li uso soprattutto per lavoro, ma cerco di renderli personali, condividendo pensieri e riflessioni. E mi espongo quando credo fortemente in qualcosa”. Con nuovi pezzi già in cantiere, un tour in primavera e collaborazioni in vista, anche con artisti emergenti, il futuro di Anna Castiglia si preannuncia ricco di stimoli.
E non si esclude una partecipazione a Sanremo: “Mi ci vedo di più rispetto a un talent. Sanremo è un passaggio fondamentale per la canzone italiana”. L'augurio di Anna per chi ascolterà ‘Mi piace’ è semplice e profondo: “Spero che arrivi tutta me stessa. Ho paura di non mostrarmi per quella che sono. Vorrei condividere la mia verità, le mie idee, le mie riflessioni, affinché il pubblico possa immedesimarsi. E poi spero che l'album piaccia anche a livello estetico, che sia una bella esperienza d'ascolto”. (di Loredana Errico)