Al Quirino la 'stagione dell'aglio' con grandi autori e repertorio classico e moderno
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male...". Si apre sotto l'egida di questo motto fra l'assurdo e l'ossimoro coniato da Eduardo De Filippo la nuova stagione 2023-2024 del teatro Quirino, presentata dal suo direttore artistico Guglielmo Ferro e dall'amministratore delegato Rosario Coppolino, con i registi, gli attori e le attrici protagonisti sul palcoscenico dominato dalla fotografia di un grande aglio a spicchi, "che condisce bene e favorisce la salute", come auspicano i vertici della sala di via delle Vergini a Roma. Si apre un nuovo corso, non più firmato da Geppy Gleijeses, con la fiducia, che sconfina nella certezza da parte della direzione teatrale, che "il Quirino esiste a Roma da più di 150 anni e noi vogliamo portarlo avanti, affinché sia presente anche per i prossimi 100 o 200 anni".
Come da tradizione, il cartellone propone spettacoli con grandi autori per grandi attori e attrici, fra il repertorio più classico e quello legato alla drammaturgia, anche cinematografica, contemporanea. Si parte il 17 ottobre con 'La coscienza di Zeno' di Italo Svevo che vedrà protagonista Alessandro Haber che assicura: "Sto ancora riflettendo su questo personaggio che non avrei mai pensato di essere chiamato a interpretare, ma non vedo l'ora di cominciare". Si prosegue con Rocco Papaleo per 'L'ispettore generale' di Nikolaj Gogol e con Pino Insegno in 'Oggi sposi... Sentite condoglianze', "uno spettacolo doppio - spiega - per una coppia che si ama, si sposa, si lascia, dal ritmo forsennato e con una miriade di attori che... non saranno in scena e neanche fuoricampo".
Dal Globe - chiuso e posto sotto sequestro dopo il crollo di una parte della struttura in Villa Borghese - arriva il 'Romeo e Giulietta' di William Shakespeare nella regia che firmò Gigi Proietti, "l'unica regia curata da mio padre - ricorda Carlotta Proietti - Speriamo che questa 'stagione dell'aglio' porti bene anche a noi, sperando di riaprire il Globe al più presto". Dalla grande sala al palcoscenico approda 'Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto', film cult di Lina Wertmuller che ha firmato anche un suo adattamento teatrale ora adottato dal regista Marcello Cotugno.
La stagione del teatro Quirino prosegue con 'Il marito invisibile' di Edoardo Erba, protagoniste 'a distanza' Maria Amelia Monti e Marina Massironi per una "commedia in videocall" come viene descritta dalla prima; con 'Anna Karenina' da Lev Tolstoj con Galatea Ranzi; con 'L'anatra all'arancia' con Emilio Solfrizzi diretto da Greg che definisce il lavoro "una partita a scacchi" che unisce, come osserva l'attore protagonista, "la sensibilità inglese dell'autore e quella francese del drammaturgo".
Il filone cinematografico continua con 'Ginger e Fred' dall'omonimo film diretto da Federico Fellini con Monica Guerritore - ora impegnata sul set di 'Inganno' per una serie targata Netflix - e Claudio Casadio. Liberamente tratto dallo scespiriano 'Le allegre commari di Windsor' è lo spettacolo 'Falstaff a Windsor' proposto da Alessandro Benvenuti diretto da Ugo Chiti. E dopo i 'Racconti disumani' da Franz Kafka con Giorgio Pasotti, si torna a Shakespeare per un 'Otello' sperimentale per sole donne. Ancora un classico inglese, 'Assassinio nella cattedrale' di Thomas Stearns Eliot, per la regia di Guglielmo Ferro e le interpretazioni di Marianella Bargilli e Moni Ovadia, che scherza: "io ebreo di nascita e di mestiere mi sto specializzando a recitare in scena santi cattolici a difesa della Chiesa. Sono arrivati a propormi persino di fare Dio, ma poi non se ne è fatto niente, dopo che io avevo chiesto se per me non ci fosse un ruolo migliore...".
La drammaturgia siciliana, come da recente ma consolidata tradizione al Quirino, è validamente rappresentata da 'Storia di una capinera' di Giovanni Verga con Enrico Guarneri e da 'Pensaci Giacomino' di Luigi Pirandello con Pippo Pattavina, entrambi diretti da Guglielmo Ferro. Dalla Sicilia si risale fino a Genova, per 'I maneggi per maritare una figlia', cavallo di battaglia dell'attore dialettale Gilberto Govi nei cui panni si cala ora Tullio Solenghi, affiancato da Elisabetta Pozzi, per quello che definisce come "la realizzazione di un sogno di gioventù"; e con 'La buona novella' che Neri Marcorè trae dall'album di Fabrizio De Andrè. Si chiude con 'A spasso con Daisy', dall'omonimo film, interpreti Milena Vukotic e Salvatore Marino. Il sipario calerà il 5 maggio del prossimo anno, per l'ultima replica di una ricca e intensa stagione.
(di Enzo Bonaiuto)