Nanotecnologie in edilizia: applicazioni e vantaggi
(Adnkronos) - Le possibilità di applicazione delle nanotecnologie stanno trovando sempre più spazio in diversi settori produttivi, dalla medicina all’elettronica, dall’energia fino al settore edile. Una crescita di mercato che secondo le stime di Allied Market Research, potrebbe superare la quota complessiva di 2,2 miliardi di dollari nel 2025, con un incremento di oltre il 10% rispetto a quanto registrato nel 2018. In particolare, il comparto delle costruzioni ha individuato nelle nanotecnologie un’opportunità strategica per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e accrescere il livello di sostenibilità dei materiali da costruzione. Le applicazioni in edilizia delle nanotecnologie si traducono in diverse possibilità di impiego. Si va dai materiali compositi strutturali più leggeri e resistenti rispetto ai materiali tradizionali, ai materiali di rivestimento a bassa manutenzione. E, ancora, dai materiali cementizi più performanti e meno inquinanti agli isolanti termici per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. In questo senso, il settore delle pitture sta facendo passi da gigante grazie alle possibilità offerte dalle nanotecnologie. Si pensi ad esempio a soluzioni quali la cosiddetta pittura mangia-smog che sfrutta le potenzialità delle nanoparticelle di biossido di titanio, un elemento antinquinamento che si attiva tramite la fotocatalisi. Similmente, le pitture termoriflettenti realizzate con micro e nanoparticelle, permettono alla superficie esterna di un edificio di riflettere la gran parte delle radiazioni termiche, riducendo i consumi energetici e migliorando il comfort abitativo. Performance tecniche, ma non solo. I nanomateriali, infatti, hanno importanti potenzialità anche in termini di riduzione dei rifiuti, tossicità ed emissioni dei materiali tradizionali, con un conseguente miglioramento della qualità dell’ambiente. Naturalmente, trattandosi di un ambito tecnologico piuttosto recente e con ampie possibilità di crescita, risulta fondamentale il ruolo della ricerca per mettere a punto nuovi prodotti. In questo senso, diverse università nel mondo stanno procedendo con la sperimentazione e la messa a punto di soluzioni per il settore delle costruzioni basate su nanotecnologie. Ad esempio, alla George Washington University negli USA è stato ideato un procedimento che grazie all’aggiunta di nanotubi in carbonio alla struttura di materiali come il cemento, sarebbe in grado sia di migliorare le prestazioni che di ridurre le emissioni di CO2. Presso la UCLA di Los Angeles, invece, la ricerca ha sviluppato un processo che sfrutta le nanoparticelle per rendere fino a cinque volte più resistente la struttura atomica del vetro. Vi sono anche progetti di ricerca le cui possibili applicazioni sono trasversali a diversi settori, come nel caso del tessuto speciale ad elevato potere isolante brevettato dal team di ricerca del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento. In sintesi, si tratta di un nanomateriale costituito da nanofibre di nitruro di silicio adatto sia ad impieghi in edilizia che per la realizzazione di capi di abbigliamento hi tech ad elevate performance.