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Economia Dal Fisco al Lavoro, come le famiglie (con figli) entrano nella Manovra 2025

Dal Fisco al Lavoro, come le famiglie (con figli) entrano nella Manovra 2025

(Adnkronos) - Cosa prevede per le famiglie con figli la prossima Manovra? In molti casi agevolazioni e regole dipendono dal numero di componenti del nucleo familiare.

Dal Fisco al Lavoro, l’impianto iniziale del Disegno di Legge di Bilancio conferma e mette in campo diverse misure per chi è genitore.

L’Italia, d’altronde, vive un lungo inverno demografico: il tema è caldo. E mentre il Parlamento si appresta ad avviare i lavori che porteranno all’approvazione del testo, da Manageritalia arrivano una serie di suggerimenti per costruire una genitorialità condivisa, puntando su agevolazioni e bonus legati alla nascita e finalizzati anche a bilanciare meglio pesi opportunità tra uomini e donne.

Una delle principali novità per le famiglie contenuta nella Manovra 2025 riguarda chi avrà dei figli a partire dal prossimo anno: viene introdotto un bonus di 1.000 euro destinato a chi ha un ISEE, Indicatore della Situazione Economica Equivalente, fino a 40.000 euro come sostegno per le spese legate alla nascita.

Ma la maggior parte delle misure che vale la pena passare a rassegna riguardano, anche e soprattutto, coloro che sono già genitori.

Sul fronte fiscale nasce una prima sperimentazione di quoziente familiare: nel calcolo del tetto alle detrazioni, imposto a chi ha un reddito superiore a 75.000 euro, si tiene conto del numero di figli e figlie. Vengono, poi, confermati per i dipendenti i limiti di esenzione più alti per i fringe benefit, fissati a 2.000 euro. E non mancano delle novità caratterizzate dal segno meno: la detrazione per i figli a carico spetta soltanto dai 21 ai 30 anni di questi ultimi, si va oltre questa età solo in caso di disabilità.

Anche sul Lavoro non mancano le regole ad hoc per chi è genitore:

● si potenziano i congedi parentali, prevedendo una indennità all’80 per cento per tre mesi;

● l’assegno unico viene escluso dal calcolo dell’ISEE, ma solo relativamente al bonus nido;

● anche per il prossimo anno le famiglie con almeno tre componenti e un ISEE fino a 15.000 euro, in condizione di priorità nel territorio di riferimento, potranno contare sulla carta dedicata a te, la prepagata di 500 euro prevista negli ultimi due anni;

● per le lavoratrici madri, anche autonome, con almeno due figli si conferma con nuove regole più restrittive il bonus mamme che consisterà in una decontribuzione parziale.

Da una sintesi delle principali novità destinate alle famiglie, in cantiere con i lavori della prossima Legge di Bilancio, emerge con chiarezza che, sia sul territorio del Fisco che su quello del Lavoro, avere un figlio o una figlia determina la possibilità di accedere a specifiche misure.

Ed è proprio mentre il Governo metteva a punto il testo del Disegno di Legge di Bilancio, approvato in Consiglio dei Ministri il 15 ottobre, che Manageritalia presentava la sua Manovra della genitorialità articolata su 5 proposte:

● un bonus nascita, un contributo di 400 euro interamente detassato e a carico dell’azienda per l’acquisto di beni per il nascituro;

● una estensione del congedo di paternità obbligatorio a un mese con il 100 per cento della retribuzione;

● un potenziamento del congedo parentale con indennità al 100 per cento quando a richiederlo è il padre per almeno tre mesi;

● sgravi contributivi per le aziende che potenziano spontaneamente la disciplina dei congedi;

● contrasto al part time involontario per le assunzioni femminili con nuovi requisiti di accesso all’esonero contributivo previsto per i datori di lavoro.

Uno degli obiettivi del pacchetto di novità proposto è anche quello di favorire una rivoluzione culturale per sostituire nel vocabolario del Lavoro, e non solo, la parola maternità con genitorialità e bilanciare meglio carichi di cura e opportunità di carriera tra uomini e donne.

Ma nonostante alcuni punti di contatto tra l’impianto iniziale della Legge di Bilancio 2025 e la ricetta proposta da Manageritalia, come l’idea di un bonus nascita o l’attenzione ai congedi parentali, per le misure riconosciute ai genitori non sembra essere tempo di grandi stravolgimenti.

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