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Spettacolo Addio Cannavacciuolo, allievo di Eduardo, preparava show su Totò

Addio Cannavacciuolo, allievo di Eduardo, preparava show su Totò

Roma, 24 mag. (Adnkronos) - È morto oggi a Roma l'attore e cantante Gennaro Cannavacciuolo. La notizia della sua morte, a 60 anni compiuti solo tre mesi fa, è stata accolta con grande stupore da tanti amici e colleghi che hanno espresso il loro cordoglio sui social network. Nato a Pozzuoli il 14 febbraio del 1962, Cannavacciuolo era stato allievo e poi collaboratore di Eduardo De Filippo e in seguito anche di Pupella Maggio. Da attore, cantante e cabarettista ha espresso il suo talento fra teatro, cinema e televisione. Ma è in teatro che il suo talento poliedrico si è manifestato in un arco di 40 anni di carriera tra prosa, musical, operette, recital e one-man-show.

Nel 1981, Eduardo De Filippo pubblicava sull'ordine del giorno del suo teatro: "Ringrazio Gennaro Cannavacciuolo per la collaborazione, ma soprattutto per l'impegno e la serietà con cui ha affrontato ben due sostituzioni; e non è finita qui…". Cannavacciuolo allora aveva appena 20 anni. La sua formazione nella scuola di Eduardo de Filippo durò sei anni, durante i quali incontrò Pupella Maggio, di cui diventerà grande amico e con cui dividerà anche la scena.

Dopo la morte di Eduardo e un breve periodo trascorso con Luca De Filippo, dal 1987 ha interpretato ruoli e partecipa a spettacoli importanti, come 'Cabaret', di cui è stato il primo interprete in Italia, ma anche 'Concha Bonita' con musica di Nicola Piovani, 'Le Notti di Cabiria', 'Il Bacio della Donna Ragno', per citarne solo alcuni. Per la critica, Cannavacciuolo, era sinonimo di eclettismo, classe, talento e fantasia, erede di una grande scuola teatrale, che lo rendeva capace di affrontare il comico, il tragico, il cabaret, la rivista. Tra i suoi ultimi spettacoli, l'omaggio a Yves Montand ('Yves Montand. Un italien à Paris') e quello, dell'inverno scorso, a Milva ('Milva. Donna di teatro') in cui proponeva citazioni di alcuni dei più grandi successi musicali e teatrali della 'Pantera di Goro'. Lascia la moglie Christine e un figlio di soli 9 anni.

"Non si può morire così all'improvviso e così giovani!". E' quasi con un moto di protesta esistenziale che Geppy Gleijeses, regista e attore napoletano, direttore artistico del teatro Quirino di Roma, esprime il suo "grande dolore" nel ricordare all'AdnKronos il suo collega, amico e conterraneo Gennaro Cannavacciuolo. "So che, dopo quello recentissimo su Milva, ora stava preparando uno spettacolo su Totò, era in piena forma", riferisce.

Gleijeses descrive Cannavacciuolo come "un attore straordinario, di grande qualità e finezza, molto sottile nelle sue interpretazioni e con la capacità di recitare mostrando una classe innata, oltre ad avere una voce bellissima da autentico e raffinatissimo chansonnier. Un attore di una professionalità e serietà unica, il primo a presentarsi a teatro alle prove e l'ultimo ad andare via". Ma, aggiunge, "per me, anche un grandissimo amico che ora mi lascia all'improvviso un grande vuoto: era un compagno eccezionale, mi viziava preparandomi degli splendidi panini con salsiccia e friarielli...".

Ricorda Gleijeses: "Con me, Gennaro Cannavacciuolo ha praticamente debuttato a teatro, nel 1980 al Valle di Roma con 'Il voto' di Salvatore Di Giacomo, diretto da Virginio Puecher, protagonista Pupella Maggio, in cui io ero primattore e produttore. E poi abbiamo condiviso il successo di 'Le cinque rose di Jennifer' da me diretto nel 2001, spettacolo pluripremiato; e sempre con la mia regia ha poi interpretato a teatro 'Ragazze sole con qualche esperienza' dal 2003 e 'Ditegli sempre di sì' di Eduardo De Filippo fino al 2010. A teatro si muoveva perfettamente a suo agio, era il suo mondo".

"Un attore di grande bravura, un vero professionista. E soprattuto un uomo di squisita gentilezza". Con queste parole, lo sceneggiatore e regista Enrico Vanzina ricorda all'AdnKronos la figura di Gennaro Cannavacciuolo.

Cannavacciuolo ha partecipato a due film scritti e sceneggiati da Enrico Vanzina e diretti dal fratello Carlo Vanzina: 'Un'estate al mare' del 2008 e 'La vita è una cosa meravigliosa' del 2010, il suo ultimo film di una carriera spesa principalmente per il teatro. "Ricordo che con lui bastava un ciak o al massimo due e già era tutto perfetto - riferisce ancora Enrico Vanzina - Del resto, essere stato allievo di Eduardo De Filippo è più che un biglietto da visita: è una garanzia...".

(di Enzo Bonaiuto)

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