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Lavoro Superbonus, Pecci (Uniko spa): "Riqualificate 1.500 unità immobiliari senza mai chiudere cantieri"

Superbonus, Pecci (Uniko spa): "Riqualificate 1.500 unità immobiliari senza mai chiudere cantieri"

Roma, 29 gen. (Labitalia) - "Nell’ultimo triennio abbiamo profuso grandi sforzi senza mai perdere di vista due principi fondamentali: trasparenza ed equilibrio finanziario che siamo riusciti sempre a garantire in tutte le fasi dei vari progetti, ai fornitori, alle maestranze e ai professionisti, il che ci ha consentito di far funzionare il sistema, senza mai dover chiudere, fosse anche per un giorno, uno dei nostri cantieri. Un modus operandi che ci ha consentito di raggiungere importanti risultati sui nostri cantieri. Volendo tradurre in cifre reali il nostro impegno, possiamo affermare di aver installato circa 200.000 mq di isolamento termico, circa 10.000 serramenti, oltre 1.000 impianti termici, oltre 2 MW di fotovoltaico installato solo nel corso 2023, per un totale di circa 1.500 unità immobiliari e 110 condomini riqualificati". Così, con Adnkronos/Labitalia, Francesco Pecci, ad di Uniko SpA società benefit, azienda di Orte (Vt), racconta i risultati raggiunti in questi anni nella sua attività nell'ambito del superbonus.

Uniko spa con il conseguimento dello status di Energy Service Company (ESCo), oltre ad affermarsi una eccellenza assoluta nel campo dell’edilizia sostenibile, rappresenta infatti un modello virtuoso nella gestione del Superbonus 110% e dei vari bonus edilizi, con importanti ricadute a livello economico e sociale, misurabili facilmente in termini di incremento occupazionale, di riduzione di Co2, di accrescimento del valore patrimoniale degli edifici e di un aumento considerevole degli imponibili fiscali.

Queste performance hanno consentito ad Uniko SpA SB di chiudere il 2023 con un fatturato di circa 85 milioni, registrando una crescita del 146% rispetto al 2022 ed esprimendo una forza lavoro diretta di 80 dipendenti.

Ma quale la strategia vincente per questa 'best practice'? "Grazie alla nostra 'condotta lineare', i principali istituti di credito italiani come Intesa Sanpaolo, UniCredit, Bnl e Monte dei Paschi di Siena hanno dato fiducia alla nostra azienda mediante concessioni di plafond per acquisto di crediti fiscali per un volume pari a circa il 40% del controvalore del fatturato complessivamente prodotto nel triennio 2021/2022/2023", sottolinea Pecci.

"Per il restante 60%, Uniko SpA -spiega l'ad dell'azienda- ha interessato il mercato secondario, facendo leva sull'elevato grado di fidelity maturato con i primari operatori commerciali ricompresi nella filiera produttiva delle forniture di materiale per l'edilizia che hanno condiviso le nostre politiche di sviluppo, creando i presupposti per un patrimonio aggregativo di fiducia reciproca e di sinergie operative destinato a durare nel tempo".

"Inoltre, altro aspetto importante, i nostri crediti fiscali per detrazioni edilizie, ceduti in gran parte al ceto bancario ed ad importanti operatori del mercato secondario, sono stati certificati in prevalenza da Ernst & Young e da Deloitte, quali principali advisor del settore", aggiunge.

E per il futuro Pecci chiede che le competenze raggiunte in questi anni non vadano sprecate. "È bene -sottolinea- riflettere sull’importanza dei bonus edilizi per le imprese, non solo perché il comparto, con il suo indotto vale il 4,5% del Pil, ma anche perché in Italia operano oltre mezzo milione di imprese, le quali rappresentando l’11,2% dell’intero sistema produttivo dell’industria e dei servizi. Si tratta di imprese dedicate in prevalenza a lavori di costruzione specializzati, imprese di costruzione edifici e attive nell’ingegneria civile. Per ottemperare agli obblighi imposti dalla Direttiva Case Green entro il 2030 in tema di riqualificazione energetica è necessario che il know how creatosi negli anni del Superbonus non vada sprecato, e che quindi sia salvaguardata l’esistenza di quelle aziende che come Uniko hanno lavorato seriamente in questi anni, qualificandosi come modelli virtuosi", aggiunge ancora.

"Il mio auspicio -continua- è che la competenza maturata dalle aziende che si sono dimostrate affidabili in questo ultimo triennio sia valorizzata e che si creino tutte le condizioni per riqualificare in ottica sostenibile l’intero patrimonio edilizio del nostro Paese". Ma quali sono le priorità di Uniko nelle vesti di Energy service company?"Il nostro percorso ci consente di posizionarci sul mercato come una ESCo seria, affidabile e credibile, in grado di fornire tutti i servizi di carattere tecnico, commerciale e finanziario necessari alla realizzazione di interventi di efficienza energetica. Con il venir meno del Superbonus 110% e con il passaggio alla detrazione del 70%, risulta maggiormente vantaggiosa la pianificazione di progetti che coinvolgono anche l’involucro edilizio, per i quali la detrazione sale fino al 75%, o ancora che oltre al risparmio energetico comportano anche l’adeguamento antisismico, al fine di beneficiare del bonus potenziato fino all’85%", sottolinea.

"Noi intendiamo mettere il nostro know how a disposizione di tutti gli Enti del Terzo Settore, come Onlus, Odv e Aps, e per tutti quegli edifici ubicati nei crateri sismici per i quali gli incentivi fiscali previsti dal Superbonus 110% per interventi di riqualificazione energetica, adeguamento sismico e installazione di fonti di energia rinnovabile rimangono attivi fino a tutto il 2025. Infine, non bisogna trascurare che anche il Pnrr sarà fondamentale per la crescita del nostro Paese, per un suo reale ed effettivo rilancio. Penso agli interventi che si potranno realizzare per la rigenerazione urbana, contro il dissesto idrogeologico, per la realizzazione di nuove strutture sanitari e per la messa in sicurezza di migliaia di edifici scolastici", conclude.

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