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Statuina, selfie e sorrisi, è già amore tra Antonio Conte e Napoli

Napoli, 11 giu. - (Adnkronos) - La statuina va a ruba da giorni. La prima tiratura - una quarantina di esemplari - è già terminata alla bottega del maestro presepiale Marco Ferrigno, a San Gregorio Armeno, la celebre via dei presepi di Napoli. “Stiamo lavorando alla nuova produzione che dovrebbe durare sino a Natale. Le richieste sono tante, è già una celebrità, ho provato a consegnargli personalmente la sua statuina, non ci sono riuscito al momento: Antonio Conte è già un condottiero di Napoli”, spiega Ferrigno all’Adnkronos. Conte è un passaparola, un trend topic che cammina per la città. I tifosi analizzano parole, gesti, linguaggio del corpo. La chimica sembra essere già scattata per un binomio ritenuto impensabile sino a qualche tempo fa - anche se il corteggiamento del presidente Aurelio De Laurentiis è di lunga data - e poi concretizzatosi nelle ultime settimane. La firma di Conte è stata attesa, voluta dai napoletani, scottati dalla deludente stagione passata, che ha spento l’entusiasmo per lo scudetto - arrivato nella stagione precedente - che mancava da 33 anni.

Il tecnico leccese ha quasi sempre lavorato al Nord. Siena, Arezzo, Atalanta, Juventus, Inter: l’unica tappa al Sud è stata al Bari, dove è stato letteralmente adorato dalla tifoseria per la passione e la partecipazione emotiva dalla panchina. Le premesse ci sono tutte anche a Napoli: migliaia di tifosi si sono fatti sentire all’esterno dell’hotel al Corso Vittorio Emanuele, uno dei posti più panoramici di Napoli dove il tecnico alloggia in queste ore quando non si trova a Castel Volturno, al centro tecnico del club campano, per visionare le strutture di allenamento. C’è in Rete la prima foto del tecnico dalla casa del Napoli: sui social migliaia di endorsement e commenti entusiastici. Conte ha ricambiato subito l’affetto dei napoletani, tra selfie concessi e sorrisi. Medita addirittura di andare a vivere in centro: nel cuore del tifo azzurro mescolato al flusso infinito di turisti, per vivere intensamente un rapporto potenzialmente incendiario, alimentato anche dalle prime parole (‘amma faticà’) pronunciate da Conte sui canali social della società, a seguito della firma del contratto triennale. Chissà cosa avverrà in occasione della sua presentazione ufficiale, prevista il 26 giugno a Palazzo Reale. In questo senso, il legame forte tra Conte e la Juventus, gli scudetti vinti prima da calciatore e poi da tecnico con il club bianconero (Conte abita a Torino con la famiglia) sono stati messi da parte: il nuovo tecnico del Napoli è considerato l’uomo della riscossa, l’erede di Luciano Spalletti, lo stratega del terzo scudetto.

E se Sarri era il comandante-filosofo per arrivare al Palazzo e Spalletti il cerebrale demiurgo del terzo titolo, Conte è il motivatore pronto a ‘scatenare l’inferno’. “Conte è uno dei tanti finiti sulla tratta tra Torino e Napoli. Alla Juventus abbiamo dato Sivori, Zoff, negli ultimi tempi Higuain, Sarri, Giuntoli, non dobbiamo preoccuparci della sua juventinità, nel calcio di oggi le bandiere, che io amo, non esistono più. Bene che sia venuto a Napoli, è il momento che vinciamo noi con uno juventino”, ci spiega Gennaro Montuori, storico leader del tifo partenopeo, conduttore da 38 anni di una trasmissione sul calcio Napoli, “Inoltre Conte ha la nostra stima, combattente, ha dato sempre il cuore in campo e come allenatore, lui è un rigido ma anche uno focoso, con poche parole ha già risollevato l’umore dei tifosi del Napoli”.

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