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Spettacolo Serena Autieri con 'My Fair Lady' al Sistina: "Il teatro è la vera palestra artistica"

Serena Autieri con 'My Fair Lady' al Sistina: "Il teatro è la vera palestra artistica"

Roma, 31 ott. (Adnkronos) - Il teatro e la fiction, il cinema e la conduzione tv, il canto e il ballo; in una parola: poliedricità è il sostantivo che meglio contraddistingue la vena artistica di Serena Autieri. "Ma è il teatro, dalla prosa al musical, il luogo dove l'attore si forma, la sua vera palestra artistica. Sul palco ci si diverte come pazzi, si è atleti del palcoscenico ed è a teatro che io mi sento davvero bene, con l'animo pieno di gioia che cerco di trasferire al pubblico", risponde alla Adnkronos l'attrice - ma anche cantante e conduttrice tv - Serena Autieri, da venerdì al Sistina di Roma - "dove si può convincere il pubblico soltanto con spettacoli di altissima qualità, per non deludere le aspettative che sono sempre elevate", sottolinea il direttore artistico Massimo Romeo Piparo - nelle vesti della protagonista di 'My Fair Lady' di Alan Jay Lerner su musiche di Frederick Loewe, tratto dal 'Pigmalione' di George Bernard Shaw, per una produzione firmata Enrico Griselli.

"Amo profondamente questo spettacolo, sono andata diverse volte a Londra a vederlo, desideravo interpretarlo e ora sono davvero felicissima - confessa Serena Autieri, presentando con il cast un lavoro a cavallo fra lirica e musical - Quest'opera lancia messaggi meravigliosi e positivi, primo fra tutti l'esortazione a rimboccarsi le maniche perché con l'applicazione e la determinazione si raggiungono i risultati e si cambiano gli eventi, emancipandosi da quello che può apparire come un ineluttabile destino. E poi, altro messaggio fondamentale, il diritto di amare, al di là di qualunque distanza sociale. Credo che si inneschi una catena virtuosa, grazie alla quale alla fine dello spettacolo tutti escano dal teatro un po' migliori rispetto a quando sono entrati".

Con Serena Autieri, nel cast figurano fra gli altri Fioretta Mari - "Sarò presente, nonostante questa mattina alzandomi dal divano mi sia rotta il malleolo e sia appena uscita dal pronto soccorso: per fortuna che il regista aveva previsto che io recitassi seduta sulla sedie a rotelle..." - Ivan Castiglione e Manlio Dovì, tutti diretti dal regista americano A.J. Weissbard, che ha rispettato l'ambientazione storica del romanzo, trasposto però in Italia almeno dal punto di vista fonetico, visto che la protagonista Eliza Doolittle parlerà un dialetto 'transappenninico' con un accento dunque frutto di un inedito mix fra marchigiano e umbro, per evitare intonazioni troppo connotate come potevano risultare il napoletano o il romanesco. Sartoria scatenata quasi più della coreografia, con ben 103 costumi in scena.

(di Enzo Bonaiuto)

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