Peter Gabriel pubblica il nuovo album 'i/o': la speranza è nell'arte
Roma, 2 dic. (Adnkronos) - Al termine di un anno in cui Peter Gabriel ha pubblicato una nuova canzone in occasione di ogni luna piena e si è esibito dal vivo davanti a un pubblico entusiasta in tutto il Regno Unito, l'Europa e il Nord America, è arrivato ieri il suo attesissimo nuovo album in studio, 'i/o'. "Dopo un anno di pubblicazioni durante la luna piena, sono molto felice di vedere tutte queste nuove canzoni di nuovo insieme, pronte per il loro viaggio nel mondo", ha scritto Gabriele sui social in occasione dell'uscita.
'i/o' è un disco che contiene 12 brani che confermano la capacità di Gabriel di scrivere canzoni che colpiscono nel profondo ed esaltano la sua voce straordinaria, ancora perfetta e piacevole. Tutte le canzoni dell'album richiamano il tema della vita e dell'universo. La nostra connessione con il mondo circostante - "I'm just a part of everything" canta Peter nella title track i/o - è un motivo ricorrente, ma anche il passare del tempo, la mortalità e il dolore, insieme a temi come l'ingiustizia, la videosorveglianza e le radici del terrorismo. Pur essendo riflessivo, il tono dell'album non è mai sconfortante: 'i/o' è un disco pieno di speranza, che si chiude con il brano ottimista 'Live and Let Live'.
Registrato per la maggior parte presso i Real World Studios e lo studio di Peter, la lunga lavorazione di i/o ha coinvolto un cast eccezionale. Peter ha mantenuto la sua fidata cerchia di musicisti accanto a sé: il chitarrista David Rhodes, il bassista Tony Levin e il batterista Manu Katché. Diverse canzoni hanno anche l'impronta di Brian Eno, ma al disco hanno collaborato anche Richard Russell, il pianista Tom Cawley, i trombettisti Josh Shpak e Paolo Fresu, la violoncellista Linnea Olsson e il tastierista Don E. La figlia di Peter, Melanie, contribuisce con calde voci di sottofondo, così come Ríoghnach Connolly dei The Breath, mentre gli habitué dei Real World Richard Chappell, Oli Jacobs, Katie May e Richard Evans curano collettivamente la produzione e suonano vari strumenti. Il Soweto Gospel Choir e il coro svedese maschile Oprhei Drängar prestano le loro magnifiche voci in alcuni brani. Nel disco anche gli archi della New Blood Orchestra, guidati da John Metcalfe.
Peter Gabriel, noto per essere un artista d’avanguardia, non ha voluto solo raccogliere questi 12 brani ma li ha proposti tutti in due differenti versioni: il Bright-Side Mix, curato da Mark 'Spike' Stent, e il Dark-Side Mix, rimodellato da Tchad Blake. "Abbiamo due dei più grandi mixatori al mondo, Tchad e Spike, che danno un carattere diverso alle canzoni - spiega Gabriel nelle note che accompagnano l'uscita del disco - Tchad è uno scultore che costruisce un viaggio con il suono e il sentimento, mentre Spike ama il suono e l'assemblaggio di queste immagini, quindi è più un pittore". Entrambe le versioni sono incluse nella versione doppio CD e sono disponibili anche separatamente come doppio album in vinile. E non è tutto. Una terza versione, l'In-Side Mix, in Dolby Atmos, è stata realizzata da Hans-Martin Buff "che ha fatto un lavoro meraviglioso generando questi mix molto più tridimensionali" ed è inclusa nel set di tre dischi, compreso il Blu-ray.
Continuando l'idea sviluppata per gli album “US” e “UP”, Peter ha nuovamente invitato una serie di artisti visivi a contribuire con un'opera d'arte per accompagnare la sua musica. Ciascuna delle 12 canzoni è stata affidata a un artista di fama mondiale per creare un'opera di accompagnamento, che si tratti di pittura, fotografia, scultura o persino plastilina. La dozzina di artisti coinvolta è impressionante: Ai Weiwei, Nick Cave, Olafur Eliasson, Henry Hudson, Annette Messager, Antony Micallef, David Moreno, Cornelia Parker, Megan Rooney, Tim Shaw, David Spriggs e Barthélémy Toguo.
Un altro legame visivo con il lavoro passato di Peter è lo scatto di copertina. La foto, del fotografo Nadav Kander, riecheggia le copertine di alcuni suoi album precedenti. Questi echi del passato possono risuonare, ma i/o è fondamentalmente un album del qui e ora. Molti dei temi possono essere senza tempo, ma sono anche avvertimenti del fatto che stiamo vivendo in un tempo preso in prestito, sia come pianeta che come individui. Come canta Peter nella divina So Much, "questa edizione è limitata".