Monica Guerritore con il suo "Ginger & Fred" dal film di Fellini al teatro Quirino
Roma, 17 gen. (Adnkronos) - Dal film alla messinscena è un passo... di danza. 'Ginger & Fred', celebre lungometraggio di Federico Fellini, viene ora proposto da Monica Guerritore nelle triplici vesti di regista, adattatrice del testo che Fellini scrisse con Tonino Guerra e Tullio Pinelli e attrice protagonista, assieme a Massimiliano Vado, che sostituisce Pietro Bontempo, inizialmente previsto in cartellone e il cui incidente ha comportato una riduzione delle serate previste, ora fino al 21 gennaio in scena al teatro Quirino di Roma in debutto nazionale, prima tappa della tournée con oltre quaranta date.
La vicenda è ambientata nello studio di una improbabile tv privata, per la messa in onda di uno spettacolo alla vigilia del Natale. I Ginger e Fred del titolo sono Amelia e Pippo, due attori oramai sessantenni, dalla carriera consumata ma richiamati dalla televisione commerciale per rinverdire i loro successi passati quando indossavano i panni di Ginger Rogers e Fred Astaire, in un programma che si fonda sulla presenza di illustri sconosciuti sosia di personaggi famosi. La loro illusione di tornare sotto le luci dei riflettori si scontrerà con gli applausi a comando e i meccanismi pubblicitari che regolano i ritmi della tv commerciale.
"Prima che il teatro, pubblico compreso, diventi lo studio dello show e il presentatore, come il domatore di un circo, faccia entrare le 'bestie ammaestrate', questa piccola umanità fatta di personaggi bizzarri e imperiosi, pavidi e coraggiosi, si imporrà con la realtà delle loro vite fatte di solitudine, piccole ambizioni e basse aspirazioni, menzogne e confessioni improvvise, nell’esaltazione tragicomica di un giorno straordinario, fino alla brusca interruzione dello show - sottolinea Monica Guerritore nelle sue note di regia - Ed è nell’osservazione di questo piccolo popolo, nella comprensione, nella partecipazione alle loro vite disvelate durante le ore di attesa, nella loro umanizzazione prima di essere usati come ‘caricature’ e spediti al massacro, che emerge la pietas che spinge Fellini a scrivere e dirigere 'Ginger & Fred': il suo mondo è illusione e suggestione".
(di Enzo Bonaiuto)