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Spettacolo Annalisa Favetti diretta da Pino Ammendola è 'Lady D' al teatro Ciak di Roma

Annalisa Favetti diretta da Pino Ammendola è 'Lady D' al teatro Ciak di Roma

Roma, 4 dic. (Adnkronos) - Il tunnel dell'Alma a Parigi, teatro di quello che ancora in tanti stentano a definire semplicemente come 'incidente automobilistico'. E il tunnel, ben più lungo e complesso, che separa idealmente la vita dalla morte nell'attimo stesso in cui il cuore cessa di battere. In questi due tunnel della realtà e dell'aldilà si muove la principessa Diana Spencer, sposa del principe Carlo erede al trono d'Inghilterra, in 'Lady D', un lungo monologo che vede impegnata Annalisa Favetti, diretta da Pino Ammendola, per il testo firmato da Clelia Ciaramelli, in scena al teatro Ciak di Roma.

Il monologo non è affatto 'monocorde', visto che l'attrice romana fa vibrare molte corde dell'animo di Diana, nonché sue per interposta persona. Si va dalla risata isterica alla dolcezza d'animo, dal risentimento alla consapevolezza del ruolo che si è stati chiamati a recitare, dal disprezzo alla lusinga, dalla vanità alla compassione.

Sul palcoscenico, Annalisa Favetti recita danzando e canta recitando, urla a squarcia gola e sussurra con un fil di voce, si rivolge a sé stessa e al pubblico in sala, spettatore della sua favola e del suo dramma. Vanno in scena, come si sottolinea nelle note di regia, "la dolcezza, la grinta e lo strazio di Lady D come donna, come essere umano che soffre, che sbaglia, che ritrova sempre una via per riprendersi lo scettro della vita".

Spiega la protagonista, Annalisa Favetti: "Lo spettacolo racconta la coinvolgente storia della principessa con i suoi dolori e le sue fragilità, elementi che le conferiscono ancor di più la sua grandezza e la forza del mito. L'autenticità del lavoro è garantita dalla collaborazione avvenuta con la Bbc che ne accerta la prova dei fatti narrati immersi però in un'atmosfera surreale, senza tempo e senza spazio".

Elementi che divengono "liberatori di sensazioni e sentimenti mai rivelati che conferiscono al tutto una visione poetica. Lo spettacolo ha inizio nel momento dell'incidente e si sviluppa in un percorso emotivo in cui la coscienza dell'essere è ancora vaga e non ben definita. Racchiude tutta la forza, la dolcezza, la fragilità e il dolore di una principessa che è soprattutto una donna costantemente in cerca della sua libertà e dell'amore che la vita non le ha mai concesso".

(di Enzo Bonaiuto)

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