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Salute Medici e assistenti sociali insieme per assistere anziani a casa, la proposta

Medici e assistenti sociali insieme per assistere anziani a casa, la proposta

Milano, 26 mag. (Adnkronos Salute) - Un "progetto di combinato con le cooperative sociali e con le forme associative della medicina generale, in particolare le aggregazioni funzionali territoriali (Aft), che veda i medici e gli assistenti sociali collaborare per l'assistenza domiciliare agli anziani". E' la proposta che la Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ha presentato oggi al Tavolo di ascolto della Presidenza del Consiglio dedicato alla legge delega sugli anziani. A illustrarla il segretario Fnomceo, Roberto Monaco. E' "positiva" la valutazione dei medici sul provvedimento - spiega la Fnomceo - in particolare "sugli obiettivi della deistituzionalizzazione degli assistiti, l'inclusione sociale, la prevenzione della non autosufficienza e le politiche a favore dell'invecchiamento attivo, la garanzia del diritto a usufruire di cure, anche palliative, presso il proprio domicilio. Ed è proprio qui che la collaborazione tra medici e assistenti sociali dovrebbe svilupparsi".

Secondo la Federazione, "le politiche riguardanti l'assistenza devono tenere conto del principio della libertà di scelta del medico di medicina generale, visto il ruolo fondamentale" di questa figura professionale "per la conoscenza della storia del paziente e delle sue patologie, e del contesto sociale e ambientale in cui queste si manifestano, e data l'importanza del rapporto di fiducia per l'instaurarsi dell'alleanza terapeutica e dei percorsi di cura".

Nelle relazione presentata da Monaco si legge che "occorrerebbe prevedere specifiche disposizioni in materia di formazione continua dei professionisti sanitari, anche al fine della tutela della dignità delle persone anziane assistite. Pertanto, appare importante l'obiettivo di semplificare, coordinare e rendere più efficaci le attività di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti; operare in via preventiva, impegnando risorse finanziarie e umane per una adeguata e capillare assistenza psicologica e sociale, evitando che il disagio psico-fisico e sociale dell'anziano produca ciò che si può poi definire disagio. Ciò ridurrebbe il bisogno di ricovero in strutture che tendono a trasformarsi in istituzioni totali, con le conseguenze cui assistiamo nei momenti di crisi sanitaria e sociale come quella che stiamo attraversando".

Per quanto riguarda il nodo risorse, la Federazione degli Ordini dei medici auspica "finanziamenti aggiuntivi: per il personale, per il Fondo per la non autosufficienza e l'integrazione dei livelli di assistenza sanitaria, per il settore nel suo complesso". Ancora, "imprescindibile appare anche l'investimento sulla promozione della salute e sulla prevenzione precoce", mentre "bisognerebbe prestare attenzione anche al tema della riforma delle residenze sanitarie assistenziali". Risulta poi "necessario - prosegue la Fnomceo - garantire la continuità assistenziale sul territorio, così da superare il primato della residenzialità, al fine di realizzare un sistema di assistenza che ponga al centro la dignità e l'autonomia delle persone".

Altri interventi proposti dalla Fnomceo sono "una specifica governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana; la prevenzione della fragilità; l'integrazione degli istituti dell'assistenza domiciliare integrata (Adi) e del servizio di assistenza domiciliare (Sad); il riconoscimento del diritto delle persone anziane (comprese quelle affette da patologie croniche invalidanti, demenza o malattia di Alzheimer) alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice, dando piena attuazione alla legge 38/2010; la previsione di sostegni a favore dei caregiver familiari". Infine, la Federazione lancia un forte richiamo alla necessità di investire sul Servizio sanitario nazionale, "per continuare a garantire universalità, uguaglianza ed equità anche nelle cure".

"Bisogna far fronte al problema delle disuguaglianze di salute - ammoniscono i medici - e per questo serve una riflessione comune, per comprendere le cause e trovare soluzioni. Queste disuguaglianze di salute inficiano gli stessi principi fondanti il nostro Ssn" ossia "l'universalità, l'uguaglianza e l'equità. Il rischio è quello di trovarci con un Ssn con vaste aree di insostenibilità, che non riesce più a fornire le cure ai cittadini più deboli e che si espone facilmente a essere vicariato da un sistema di assicurazioni. Occorre invece fare di tutto per garantire il superamento delle differenze ingiustificate tra i diversi sistemi regionali, creando un sistema sanitario più equo, salvaguardando il Ssn pubblico e universalistico. Si evidenzia la necessità di intervenire al fine di assicurare una corretta applicazione sul territorio degli interventi in favore della popolazione anziana, anche tenendo presente la sua crescita nel tempo", rimarca la Fnomceo, chiedendo alla politica di "prestare la massima attenzione per il conseguimento di tale obiettivo".

L'assistenza agli anziani è "un tema particolarmente caro alla Federazione perché riguarda una parte della popolazione, spesso fragile, che ha bisogno proprio di quella interazione fra l'assistenza sociale e l'assistenza sanitaria - commenta in un video per 'Fnomceo Tg Sanità' il presidente Fnomceo Filippo Anelli, impossibilitato per precedenti impegni istituzionali a partecipare al tavolo tecnico - Ringrazio il sottosegretario Alfredo Mantovano che ci ha consentito di poter esprimere anche le nostre considerazioni, al fine di dare suggerimenti per una migliore applicazione di quelli che sono i principi dell'integrazione sociosanitaria proprio negli anziani".

"Pensiamo che l'assistenza domiciliare possa essere uno degli snodi fondamentali di questo provvedimento - puntualizza il presidente dei medici italiani - soprattutto nell'integrazione con la medicina generale, con l'assistenza primaria, le sue forme associative e, contestualmente, attraverso l'interazione con le cooperative sociali, che svolgono un ruolo oggi essenziale per garantire l'assistenza ai nostri anziani".

"Condividiamo l'auspicio, più volte espresso da monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, che gli anziani siano considerati una grande risorsa per la nostra società, una risorsa che deve essere salvaguardata soprattutto nei luoghi in cui gli anziani vivono. E qui, ovviamente - conclude Anelli - la capillare distribuzione della medicina generale, insieme con gli operatori sociosanitari, può essere la chiave di volta per consentire agli anziani e a chi ne ha più bisogno, soprattutto a casa, di ottenere quelle prestazioni che migliorano e danno qualità alla propria vita".

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