Disturbi alimentari: come la tecnologia può aiutare chi ne soffre
Scopriamo come la tecnologia sta rivoluzionando il modo in cui affrontiamo e curiamo i disturbi alimentari, offrendo soluzioni innovative e un supporto senza precedenti.
In un’epoca in cui la tecnologia sta rivoluzionando molti aspetti della nostra vita, è importante esaminare come queste innovazioni possano essere utilizzate per affrontare problemi complessi come i disturbi dell’alimentazione (DCA). Negli ultimi anni, la Realtà Virtuale ha suscitato grande interesse nel campo della salute mentale come possibile strumento terapeutico per aiutare coloro che soffrono di tali disturbi a superare le loro sfide.
Un’emergenza in crescita
Secondo quanto riporta il Ministero della Salute, dagli anni 90’ l’accelerazione della globalizzazione e la presenza di sempre maggiori modelli e stereotipi sociali ha portato ad un’impennata dei casi di DCA. L’età in cui appaiono questi disturbi si è abbassata drasticamente e sono sempre più diffusi tra ragazze adolescenti e giovani donne, ma non mancano casi nella fascia adulta.
Che cosa sono i disturbi del comportamento alimentare (DCA)
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Possono manifestarsi in diversi modi, ma una caratteristica quasi sempre presente in chi soffre di un disturbo alimentare è l’alterazione dell’immagine corporea: la percezione che la persona ha del proprio aspetto ovvero il modo in cui nella sua mente si è formata l’idea del suo corpo e delle sue forme, influenza la sua vita più della sua immagine reale. Ed è proprio qui che la tecnologia può diventare un ulteriore supporto e strumento a disposizione di medici e professionisti per terapie che considerano l’era moderna.
La realtà virtuale per la cura dei DCA
Grazie alla Realtà Virtuale il soggetto può entrare in un mondo diverso, ma soprattutto in un corpo diverso. Quest’ultimo è un aspetto fondamentale, perché chi soffre di disturbi alimentari ritiene di vivere in un corpo sbagliato che vorrebbe cambiare a tutti i costi. La realtà virtuale può aiutare a correggere questa distorsione, permettendo al soggetto di percepire il proprio corpo in maniera più realistica.
Un avatar virtuale
La VR viene utilizzata per creare un avatar virtuale che rappresenta il paziente in modo che esso possa esplorare e interagire con ambienti virtuali in cui può affrontare situazioni alimentari problematiche. Ad esempio, possono essere simulati pasti in un ristorante o sessioni di spesa al supermercato che consentono al paziente di esercitarsi nel gestire le proprie paure e ansie legate all’alimentazione.
Strategie di desensibilizzazione
Un’altra funzionalità di questa tecnologia è la possibilità di sovrapporre il mondo digitale a quello reale aprendo, anche in questo caso, nuove opportunità di cura: i terapeuti possono mostrare ai pazienti cibi virtuali sovrapposti a piatti reali e osservare la loro reazione emotiva. Un approccio che consente di mettere in atto strategie di desensibilizzazione in modo che il paziente riesca a ridurre progressivamente le emozioni negative legate alla vista del cibo.
Un aiuto anche per parenti e caregiver
La VR non è solo utile per i pazienti, ma può anche essere un prezioso strumento di supporto per i loro familiari e caregiver. Un esempio di questo è il cosiddetto "body swapping", che consente virtualmente di "entrare nel corpo di un altro" per sviluppare empatia e comprendere meglio le esperienze altrui. Ad esempio, un genitore può utilizzare la VR per entrare virtualmente nel corpo del proprio figlio e comprendere meglio le sue esperienze. Questo dimostra l'importanza della tecnologia anche nella costruzione di relazioni empatiche e nel supporto terapeutico, poiché la relazione tra familiari e pazienti può avere un impatto significativo sulle patologie dei DCA.
Come abbiamo visto la Realtà Virtuale e la tecnologia in generale offrono nuove speranze nel trattamento dei DCA, offrendo ai pazienti strumenti innovativi. Tuttavia, per aumentare il potenziale di questa tecnologia, è necessario un impegno collettivo da parte di professionisti, ricercatori e in generale della comunità nel suo insieme. Soltanto attraverso la collaborazione e l’investimento nella ricerca è possibile sperare in progressi significativi e applicabili su larga scala.