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Motori Cantieri e disagi in aumento sulle autostrade italiane

Cantieri e disagi in aumento sulle autostrade italiane

L’organizzazione italiana per la tutela dei consumatori, ha condotto un’indagine approfondita lungo 1.500 km di autostrade italiane, rivelando un aumento dei cantieri e dei disagi per gli automobilisti rispetto al 2021.

Nonostante gli sforzi compiuti, la situazione delle autostrade italiane continua a peggiorare, creando numerosi problemi ai viaggiatori. I dati dell’inchiesta di Altroconsumo mettono in luce i disservizi che ancora affliggono le infrastrutture autostradali del paese.

Nel periodo compreso tra il 3 e il 9 aprile 2023, Altroconsumo ha ripercorso lo stesso itinerario dell’indagine del 2021, attraversando 9 diverse autostrade italiane per un totale di circa 1.500 km. Sorprendentemente, quasi il 10% di questo percorso, corrispondente a 134 km, era interessato da cantieri.

È emerso che sia il numero che la frequenza dei cantieri sono aumentati rispetto al 2021. Se due anni fa si registrava un cantiere ogni 18 km in media, quest’anno si è riscontrato un cantiere ogni 12 km. Nel complesso, il totale dei cantieri è passato da 80 nel 2021 a 117 nel 2023, con alcuni cantieri che si protraggono per oltre un anno.

Tra i punti critici individuati durante l’indagine, particolare attenzione è stata dedicata alle corsie di emergenza. Lungo il percorso, sono stati riscontrati tratti in cui le corsie di emergenza erano chiuse a causa dei lavori, rendendo impossibile l’eventuale fermata in caso di necessità. Complessivamente, sono stati identificati 106 tratti inagibili, corrispondenti a 120 km di corsie di emergenza inaccessibili. In alcune zone, le corsie di emergenza erano del tutto assenti, mentre in altre le piazzole di sosta non potevano essere utilizzate.

Nell’ambito delle tratte autostradali, sono state individuate alcune aree critiche. Sulla A1 Milano-Bologna, Altroconsumo ha rilevato la mancanza di corsie di emergenza per circa 10 km, incrociando 13 cantieri su un totale di 180 km. La A14 Bologna-Pescara si è dimostrata particolarmente problematica, con 30 cantieri distribuiti su quasi 360 km (in media uno ogni 12 km) e quasi 28 km senza corsia di emergenza. Un altro tratto critico è quello che collega le Marche e l’Abruzzo, dove su 150 km di autostrada quasi 17 si percorrono su un’unica corsia.

Sulla A24 e la A25, sono stati registrati 10 cantieri in 200 km di autostrada, con tratti in cui si viaggia su una sola corsia per quasi 7 km e per 6,5 km senza corsia di emergenza. Sulla Di ritorno sulla  A1, tra Roma e Firenze i cantieri erano 26, distribuiti in soli 24 km, durante i quali la corsia di emergenza era chiusa.   Lungo la  A12 Viareggio-Genova, in poco più di 80 km di autostrada erano i 4 cantieri rilevati. L’ultima parte del viaggio, da La Spezia a Milano, Altroconsumo ha percorso due autostrade: la A12 Viareggio Genova verso nord e la A7 Genova-Milano: 11 i cantieri trovati lungo la prima tratta per un totale di circa 16 km; qui si viaggia in un’unica corsia con salti di carreggiata per lunghi tratti, anche all’interno delle gallerie e viadotti, e una velocità massima di 60 km orari. Infine, la  A7 da Genova a Milano,  è stato il tratto peggiore.  Su 120 km circa 39 erano interessati da 19 cantieri: il 32% del totale.

Cantieri in aumento, restringimenti e conseguenze importanti su traffico e sicurezza: ecco a cosa hanno portato i disinvestimenti nella manutenzione da parte di Autostrade dal 2009 al 2018. L’inversione di marcia intrapresa dalla nuova gestione, per quanto apprezzabile, si confronta ancora con la pesante eredità del passato. Cosicché i mancati interventi di ieri finiscono per comportare, oggi, un effetto accumulo lungo la rete e forti ripercussioni sugli utenti. Insomma, la strada è imboccata ma c’è ancora molto da fare.” afferma Federico Cavallo, Responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo.  “Sappiamo che recuperare il tempo perso porta all’apertura di nuovi cantieri i quali, se da un lato sono assolutamente necessari e vanno conclusi presto e bene, dall’altro finiscono inevitabilmente per creare maggiori disagi alla circolazione.” – spiega – “Una situazione solo in apparenza paradossale, quindi, che nasce da lontano. Proprio la mala gestione precedente aveva spinto, infatti Altroconsumo a lanciare una class action che conta ad oggi oltre 104 mila partecipanti: automobilisti che chiedono un ristoro dei disagi subiti fino al 2021 a causa della mancata o scarsa pianificazione degli interventi di manutenzione e della conseguente riduzione della qualità del servizio. Numeri importanti, questi, che dimostrano quanto ampia e forte sia la domanda espressa dai cittadini.”

Auspichiamo che gli sforzi attuali, nonostante i disagi ancora presenti, possano portare presto al miglioramento effettivo della rete autostradale di Aspi, consentendo di chiudere finalmente col passato e guardare al futuro. Necessità non più rimandabile, questa, che deve però chiamare altrettanto in causa tutti i gestori, le Istituzioni e la Politica: tanto più in un momento in cui, tra incertezze sui fondi PNRR e nuovi progetti annunciati, l’attenzione deve rimanere alta innanzitutto nei confronti di chi, saltuariamente come ogni giorno, viaggia sulle autostrade italiane e merita di farlo con qualità e in sicurezza”  conclude  Cavallo.

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