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Tecnologia Infrastrutture digitali, a che punto siamo in Italia

Infrastrutture digitali, a che punto siamo in Italia

Scopriamo come la trasformazione digitale ricopra un ruolo fondamentale per migliorare il sistema delle infrastrutture del nostro Paese.

La tecnologia svolge un ruolo importante nel migliorare la qualità della vita in diversi settori: dalla mobilità al lavoro, dal tempo libero all’ambiente. Per tale motivo, uno dei principali campi in cui la trasformazione digitale va applicata è quello relativo alle infrastrutture, le quali necessitano di essere aggiornate e ottimizzate per assicurare beni e servizi alla comunità.

Le reti di telecomunicazione in Italia

Le reti di telecomunicazione rappresentano uno dei principali driver di sviluppo economico e sociale di un territorio. Il rapporto annuale “Missione Italia 5.0. Il ruolo delle telecomunicazioni per accelerare la transizione digitale e favorire la crescita”, realizzato all’interno del progetto “Futur#Lab” da I-Com e WINDTRE fornisce una chiara analisi dello stato di avanzamento nella copertura di rete nel nostro Paese.

Il report sottolinea come il Piano Italia 5G, in coerenza con quanto disposto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, punta ad incentivare la costruzione di reti mobili su due linee di intervento distinte ma complementari tra loro: la prima prevede la realizzazione di una rete di backhauling (rete gerarchica che comprende i collegamenti intermedi tra la rete centrale e le piccole sottoreti) in fibra ottica per le Stazioni Radio Base (SRB); la seconda di infrastrutture di rete complete ex-novo. 

Dall’analisi dei dati aggiornati a maggio 2023 disponibili sul portale di Infratel dedicato all’avanzamento dei Piani collegati al PNRR “connetti.italia.it” emerge come, relativamente alla prima linea d’intervento indicata dal piano, siano stati già rilegati il 5,69% degli 11.098 siti previsti, mentre un ulteriore 9,87% risulta in fase di costruzione. Nonostante le maggiori complessità realizzative, e la necessità di traguardare le procedure autorizzative per nuove infrastrutture, appare comunque ben indirizzata anche la seconda linea di intervento (Densificazione): infatti, delle 1.385 reti ex-novo da implementare l’11,1% risulta in lavorazione.

Gli ostacoli

Esistono ancora alcune barriere che ostacolano il miglioramento delle infrastrutture digitali in Italia, in particolare la percezione della popolazione legata a questi lavori, la burocrazia ed i regolamenti comunali degli enti locali.

La percezione sulla realizzazione di nuove opere infrastrutturali sui territori è ancora in maggioranza negativa: tra i fattori che alimentano maggiormente il malcontento della popolazione relativamente ai lavori figurano in particolare l’impatto visivo delle opere, le preoccupazioni per la salute e le avversioni culturali. Vi è inoltre la paura che le opere infrastrutturali possano impattare negativamente sul valore economico degli immobili presenti nell’area. Timori che, secondo i vari sondaggi, riguardano in particolare i piccoli centri urbani. In questo contesto, la disinformazione riguardo le reti di quinta generazione ha portato una fetta minoritaria di popolazione a temere presunti effetti nocivi delle onde elettromagnetiche.

Quando si parla di miglioramento delle infrastrutture, occorre sottolineare come la digitalizzazione non rappresenti un “nice to have”, ma piuttosto un aiuto concreto per il Paese e per i privati al fine di evolvere e ad essere competitivi a livello mondiale. Se un’impresa italiana non ha il 5G in azienda, rispetto ad un’altra all’estero che ce l’ha, si perde di competitività.

Cosa fare per colmare il digital divide

Una corretta implementazione delle semplificazioni già varate è indispensabile per accelerare lo sviluppo delle infrastrutture fisse e mobili al fine di colmare il digital divide, raggiungere gli obiettivi e rispettare i tempi programmati nella strategia nazionale nel Pnrr e nei relativi bandi. Per fare ciò il governo deve vigilare sull’implementazione delle semplificazioni già adottate. Altri fattori di successo sono, ad esempio, il coinvolgimento degli enti locali e la gestione di conflitti sul territorio; infatti, è importante che venga fatta dalle amministrazioni comunali un’opera di sensibilizzazione e di informazione legata ai benefici della digitalizzazione delle infrastrutture nel proprio Comune.

L’Italia non può fermarsi, perché i partner europei e gli altri concorrenti globali corrono sul tema tecnologia. Il Connectivity Package lanciato dalla Commissione Europea lo scorso febbraio punta ad accelerare lo sviluppo infrastrutturale europeo e avvia una riflessione strategica sullo sviluppo, partendo dal superamento dei collegamenti in rame e sulla possibilità che gli over the top, ovvero le grandi piattaforme digitali, contribuiscano economicamente allo sviluppo infrastrutturale.

Ascolta il podcast dedicato QUI.

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