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Tecnologia Gen Z italiana, più della metà videogioca online

Gen Z italiana, più della metà videogioca online

(Tecnologia) - Life is a game è il titolo di un nuovo talk show italiano dedicato ai videogiochi, da oggi online sul canale YouTube di Samsung Electronics, in cui esponenti del mondo gaming, tra cui Dario Moccia, popolare streamer, e l’esperto di Metaverso Lorenzo Cappannari, Ceo e Co- Founder di AnotheReality, si sono confrontati partendo dai dati di una ricerca condotta da BVA Doxa per Samsung, presentata da Cristina Liverani, Unit Manager e Marta Rho, Senior Researcher. Un’indagine che fotografa il legame tra intrattenimento e tecnologia per la GenZ, volgendo uno sguardo anche ai ragazzi più piccoli, dagli 8 anni, per cogliere e interpretare al meglio le evoluzioni dei comportamenti. I risultati emersi evidenziano ancora una volta che la tecnologia gioca un ruolo fondamentale per la Generazione Z: il 68% degli intervistati ritiene la tecnologia assoluta protagonista del proprio futuro. I giovani dai 18 ai 29 anni (un target eterogeneo: poco meno della metà di loro ancora studia, gli altri lavorano) attribuiscono alla tecnologia una funzione importante per agevolare la vita sociale (43%), ma anche per sostenere il proprio benessere (42%) e per esprimere la propria creatività personale (38%).

Un ragazzo su tre indica il gaming tra le prime forme di intrattenimento cui pensa per il proprio tempo libero. Gioca ai videogiochi il 65% dei 18-29enni, con una punta del 75% se consideriamo i maschi. Console (57%), smartphone (54%), PC (36%) sono i dispositivi utilizzati per giocare ai videogiochi. Ma la passione per il gioco inizia ben prima dei 18 anni. In base ai dati dell’analisi Doxa Junior, oltre il 50% dei 10-16enni possiede una console e il 40% di loro gioca dallo smartphone. Giocare in compagnia e il senso di community che si crea è molto apprezzato dalla Generazione Z: la dimensione condivisa del gioco con amici riguarda il 44% dei giocatori e cresce oltre la metà, arrivando al 54% per chi dichiara di giocare online con amici o con altre persone che non conoscono, ma con cui condividono la passione. Questa percentuale cresce al 60% tra i maschi.

Un focus particolare nella ricerca è stato dedicato al Metaverso. L’83% dei giovani ha sentito parlare almeno una volta di Metaverso, il che conferma il trend in corso; i rimandi ai concetti di virtuale, futuristico fanno sì che sia considerato il top dell’innovazione tecnologica. Tuttavia la conoscenza si rivela superficiale: soltanto un intervistato su tre sostiene di sapere bene cos’è e di conoscerne i meccanismi di funzionamento. Il Metaverso riporta a nuove possibilità, all’esplorazione di nuovi mondi, di nuove avventure, di universi paralleli che consentono di esprimersi liberamente. Il 35% lo ritiene “una realtà virtuale che si intreccia con la vita di tutti i giorni", per il 29% rappresenta una fuga dal reale, una realtà in cui ciascuno puoi essere quello che desidera (27%). Non è un caso, quindi, che le prime applicazioni vengano immaginate nel mondo dei giochi (53%), dell’arte (27%) e della moda (23%).

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