Giorno della Memoria, la digitalizzazione per non dimenticare la Shoah
In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio), riflettiamo sul ruolo della tecnologia utile a ricordare e a riflettere, per dibattere sul tema.
Giorno della Memoria: di cosa si tratta?
Il Giorno della Memoria – che cade ogni 27 gennaio – è una ricorrenza ideata per ricordare le vittime dell’Olocausto, il genocidio nei confronti degli ebrei – così come di altre categorie di persone quali minoranze etniche, omosessuali, portatori di handicap, e oppositori politici - per mano dei Nazisti, avvenuto negli anni 40 del secolo scorso. Perché proprio questa data? Perché si tratta del giorno in cui, nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz per liberarlo ufficialmente.
La tecnologia per non dimenticare la Shoah
L’istituzione di una giornata mondiale non avviene mai senza un motivo preciso. Nel caso del Giorno della Memoria, infatti, il principale obiettivo è ricordare, e aiutare chiunque a farlo, con le giuste riflessioni, strumenti e intenti.
Più passano gli anni, e più cresce l’importanza di trasmettere questo ricordo, e con esso un’infinità di messaggi preziosi che è bene non dimenticare, ma soprattutto continuare a tramandare.
Se la trasmissione di un ricordo è, quindi, fondamentale perché permette a quest’ultimo di continuare a vivere nella società – portandosi dietro tutti gli insegnamenti ad esso connessi -, altrettanto importanti sono gli strumenti e le modalità attraverso cui questa trasmissione avviene.
Secondo un sondaggio Ipsos, la maggioranza degli italiani è a conoscenza di questa ricorrenza. Emerge, tuttavia, dalla stessa ricerca, un dato particolarmente interessante: se per gli italiani è infatti importante che le nuove generazioni conservino la memoria di ciò che è successo, per circa il 60% le iniziative a supporto, anche a livello scolastico, non sono del tutto efficaci. Una domanda sorge quindi spontanea: cosa si potrebbe fare per migliorare? La tecnologia, anche in questo caso, può essere d’aiuto o lo è stata in progetti del passato?
I progetti digitali per ricordare le vittime dell’Olocausto
Sicuramente le nuove tecnologie rappresentano oggi uno strumento per formare e insegnare – e da questo non può essere escluso il tema del Giorno della Memoria e delle vittime dell’Olocausto. Se da un lato, infatti, il digitale può presentare rischi legati soprattutto a fenomeni come l’hate speech online nei confronti di determinate categorie, dall’altro queste nuove tecnologie possono svolgere un ruolo fondamentale: dagli archivi di fonti e testimonianze fino a veri e propri progetti di educazione sul tema, oggi grazie alla tecnologia è più facile ricordare e insegnare l’importanza di farlo. Quali esempi digitali lo testimoniano?
L’archivio della Fondazione di storia visiva dei superstiti all’Olocausto
La Survivors of the Shoah Visual History Foundation ha creato una raccolta digitale di audio e video con numerose testimonianze e interviste. La Fondazione, infatti, fondata da Steven Spielberg nel 1994, ha raccolto oltre 55.000 video-testimonianze in 45 lingue, lavorando per garantire un accesso facilitato grazie a un efficace sistema di catalogazione e indicizzazione tramite parole chiave. Riprendendo le parole dello stesso sito, si tratta di una “risorsa inestimabile per l’umanità”: 65 paesi, 1,99 milioni di nomi ricercabili e 700.000 fotografie.
European Holocaust Research Infrastructure
Si tratta di un portale online fondato con il supporto economico dell’Unione Europea con l’obiettivo di facilitare l’accesso al materiale disponibile su Internet in merito all’Olocausto. La principale missione di questa associazione è quella di dare un contributo alla ricerca, alla commemorazione e all’educazione transnazionale sull’Olocausto, investendo risorse nel tentativo di collegare fonti, istituzioni e persone. Tra le principali attività, emergono soprattutto la possibilità di accedere alle informazioni sulle fonti dell’Olocausto ovunque esse siano, così come quella di promuovere strumenti innovativi per la trasformazione digitale della ricerca sull’Olocausto.
US Holocaust Memorial Museum di Washington
Uno dei progetti digitali che ha avuto più successo sui social media è stato l’account Instagram creato dallo US Holocaust Memorial Museum di Washington, nato con l’obiettivo di “ispirare cittadini e leader di tutto il mondo a combattere l’odio, prevenire i genocidi e difendere la dignità umana”. La necessità di agire, l’importanza di insegnare a milioni di persone i pericoli dell’odio incontrollato e la necessità di preservare i valori democratici sono alla base della fondazione del Museo, così come dell’account Instagram. Ciascun contenuto pubblicato racconta una storia di deportazione o un aneddoto legato alla guerra o alla vita dell’epoca, così come approfondimenti sui pericoli legati all’attualità.