Accensione riscaldamento: zone climatiche e regole
(Adnkronos) - Come ogni anno, con l’avanzamento della stagione autunnale giunge il momento in cui case, uffici, attività commerciali necessitano di essere riscaldati. Per poter avviare il riscaldamento in maniera uniforme e adatta alle reali necessità delle singole aree del Paese, esistono norme prestabilite che indicano le date per l’accensione e lo spegnimento, oltre al numero di ore in cui è consentito il riscaldamento, sulla base della suddivisione del territorio in zone climatiche. Il tutto è regolamentato da apposito Decreto del Presidente della Repubblica n.74 del 16 aprile 2023. In realtà, l’autunno 2024 si è già presentato in versione piuttosto cruda, specie nelle regioni del Nord, con abbassamento delle temperature e piogge ricorrenti. Dunque, per questa stagione l’accensione dei termosifoni è stata fissata in alcune zone già dal 15 ottobre. Nel momento in cui si decide di accendere il riscaldamento è bene conoscere quanto stabilito dalle norme sopra citate. Infatti, a seconda della zona climatica in cui è suddiviso idealmente il Paese, cambia la data di accensione e di spegnimento del riscaldamento, ma anche il numero di ore al giorno in cui può rimanere accesso e la temperatura consentita, pur essendo previste alcune deroghe. Il DPR n.74 suddivide l’Italia in 6 zone climatiche indicate da una lettera dell’alfabeto, ciascuna delle quali presenta differenti indicazioni di utilizzo degli impianti di riscaldamento. Per fare un esempio, in alcune zone del Nord i riscaldamenti possono essere avviati da metà ottobre e fino a metà aprile, mentre nelle zone più calde del Paese, il periodo di accensione va dal 1° dicembre al 15 marzo. Ciò detto, ogni singolo Comune può disporre delle modifiche sulla base di dati scientifici o al verificarsi di particolari fenomeni metereologici, sia per quanto riguarda la data di accensione che la temperatura interna. In quest’ultimo ambito, il Decreto indica la possibilità di avere negli ambienti interni una temperatura compresa tra 19 e 21 gradi.
In sintesi, le 6 zone climatiche prevedono le seguenti indicazioni:
- Zona A: comprende Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. L’accensione è consentita dal 1° dicembre per un massimo di 6 ore al giorno, lo spegnimento deve avvenire entro il 15 marzo.
- Zona B: include diverse province della Sicilia e della Calabria. L’accensione è consentita dal 1° dicembre per un massimo di 8 ore al giorno, lo spegnimento è previsto entro il 31 marzo.
- Zona C: include province di diverse regioni, tra cui Bari, Cagliari e Napoli. L’accensione è consentita dal 15 novembre per un massimo di 10 ore al giorno. Lo spegnimento deve essere effettuato entro il 31 marzo.
- Zona D: include numerose province di diverse regioni, tra cui Firenze, Genova, Matera, Roma, Siena. L’accensione è consentita dal 1° novembre per un massimo di 12 ore al giorno, lo spegnimento è previsto entro il 15 aprile.
- Zona E: comprende gran parte delle province del Nord e del Centro, tra cui Milano, Torino, Bologna, Venezia. L’accensione dei riscaldamenti è prevista dal 15 ottobre al 15 aprile per un massimo di 14 ore al giorno.
- Zona F: riguarda le aree più fredde del Paese comprese nelle province di Belluno, Cuneo, Trento, dove non sono previste particolari limitazioni per l’accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti.
Ricordiamo che il mancato rispetto delle normative sul riscaldamento prevede la possibilità di comminare delle sanzioni stabilite dalla normativa europea e comprese tra 500 e 3.000 euro.