Ultim'ora
Tendenze
Tendenze Caro bollette: la situazione in Italia e in Europa

Caro bollette: la situazione in Italia e in Europa

La ricetta italiana tra interventi emergenziali e provvedimenti strutturali per famiglie, professionisti e imprese.

Caro bollette: non solo guerra

Sgombriamo subito il campo da una lettura semplicistica: non è vero che l’aumento dei costi di elettricità ed energia è stato causato esclusivamente dalla guerra. Si è trattato di un aumento progressivo del costo del gas partito in Europa già nell’autunno del 2021. La ragione? Una crescita della domanda da parte del mercato asiatico ripartito a grande velocità dopo la pandemia e un rallentamento delle forniture da parte della Russia. Il balzo post invasione dell’Ucraina, e il conseguente combinato disposto del taglio delle forniture da parte di Putin e la ricerca di approvvigionamenti alternativi hanno causato la tempesta perfetta con l’impennata nell’estate 2022. Il tutto ulteriormente aggravato dalla necessità di plafonare gli stoccaggi in vista dell’inverno e dalle alte temperature dell’estate che hanno fatto aumentare la domanda per i condizionatori. 
L’autunno ci ha regalato una decrescita di prezzo del gas: Italia e Europa hanno lavorato bene sugli approvvigionamenti e le temperature miti hanno fatto il resto. 

Caro bollette: l’Europa in ordine sparso

Dal gas naturale all’energia elettrica: il passo è stato breve. Il prezzo dell’elettricità – prodotta in gran parte in centrali a gas – ha trainato l’inflazione e prodotto un aumento generalizzato dei prezzi che oggi stiamo ancora scontando.
In questo scenario, l’Europa ha faticato a mantenere una posizione comune. Nei primi mesi del 2022 si sono riscontrate posizioni diverse in base all’esposizione al gas russo, con Italia e Germania in prima fila. La risposta è stata evidentemente di natura emergenziale,

cercando di contenere l’impatto degli aumenti su famiglie a basso reddito e imprese energivore con forme di sussidio. Questo, ovviamente, ha inciso sui bilanci dei diversi Paesi che hanno potuto allargare i cordoni della borsa in base alla capacità di spesa che la tassazione degli extra-profitti ha compensato solo in parte.
La Commissione, nel piano REPowerEU ha cercato di fornire una base comune per un’azione coordinata su alcune direttrici: ottimizzazione dell’utilizzo dell’energia, diversificazione degli approvvigionamenti, rinnovabili. Tutto ciò è rimasto sostanzialmente sulla carta fino al termine del 2022 quando è stato deciso un tetto al prezzo del gas, fissato a 180€/MWh. Un accordo più politico che economico, ma certamente un segnale di unità. 

Caro bollette: il passato

Il Paese con uno dei debiti pubblici peggiori al mondo – e quindi con dei limiti oggettivi in termini di spesa - ha saputo fronteggiare la crisi in modo certamente appropriato. Soltanto Francia e Germania hanno messo sul piatto più risorse dell’Italia. Secondo la CGIA di Mestre, durante il governo Draghi - da settembre 2021 fino al termine del mandato – sono stati stanziati 62,6 miliardi contro i 264,2 dei tedeschi e i 71,2 dei francesi.

Caro bollette: il presente 

E oggi, a che punto siamo? Per i primi 3 mesi di quest’anno il governo Meloni ha erogato 21 miliardi per alleggerire le bollette attraverso la legge di bilancio: è stata prorogata l’abolizione degli oneri impropri delle bollette (i cosiddetti oneri di sistema) e l’IVA sul gas è stata tagliata del 5%. Inoltre, è stato anche rinnovato il “bonus sociale bollette”, misura già introdotta nello scorso decreto Energia, che lega il taglio delle bollette all’ISEE con una soglia che passa dai 12.000 a 15.000 euro.
A marzo 2023 l’esecutivo ha approvato una nuova misura da 4,9 miliardi il prossimo trimestre. Sono state riconfermate, anche per i mesi aprile-maggio-giugno, gran parte delle attuali misure con una importante novità: un contributo fisso per i clienti domestici da erogarsi in base alle zone geografiche a partire da ottobre (quando i consumi di gas inizieranno ad aumentare). 
Tornano invece gli oneri di sistema dopo un anno di sospensione: la minor domanda in concomitanza con la bella stagione è la spiegazione più ragionevole per questa reintroduzione.  Ma un modo per non pagarli c’è: produrre energia rinnovabile da un impianto di proprietà erogando l’energia in eccesso alla rete distributiva per riequilibrare il dispacciamento.

Caro bollette: il futuro

Oggi a bocce quasi ferme (con un prezzo del gas analogo a quello della primavera del 2021) possiamo fare alcune riflessioni su ciò che questo anno ci ha insegnato:

  1. Puntare su una diversificazione dei fornitori di energia. Fare affidamento su un unico partner si è rivelato rischioso. 
  2. Trovare unità di intenti tra i Paesi UE: l’esperienza del Covid per cui si è andati a trattare con i produttori come un unico soggetto va replicata anche in chiave energetica.
  3. Disaccoppiare prezzo del gas e prezzo dell’energia elettrica, puntando su un mix energetico che accompagni la transizione. 

Ma soprattutto è fondamentale che i player del settore puntino sulla trasparenza dell’offerta. Un esempio virtuoso in tal senso è quello di WINDTRE. Le offerte “WINDTRE Luce & Gas powered by Acea Energia” per privati e professionisti con partite IVA prevedono il pagamento della componente energia e gas in base all’andamento di mercato e un contributo mensile fisso. In questo modo, facendo attenzione alle esigenze delle persone, è possibile facilitare le scelte di professionisti ed aziende per rendere il mercato sempre più dinamico ed aperto alla libera concorrenza.  
 

Leggi anche