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Esteri Israele avverte: "Fermare l'Iran, può colpire città del mondo come Roma"

Israele avverte: "Fermare l'Iran, può colpire città del mondo come Roma"

Londra, 21 apr. (Adnkronos) - Una foto del Colosseo a Roma sul quale stanno per abbattersi sei missili. Israele avverte così il mondo delle possibili conseguenze se l'Iran non verrà fermato. L'immagine è stata postata su X dal ministro degli Esteri israeliano Israel Katz che scrive: "Il recente attacco dell'Iran a Israele è solo un'anteprima di quello che le città di tutto il mondo possono aspettarsi se il regime iraniano non verrà fermato. Il mondo deve designare le Guardie rivoluzionarie iraniane come un'organizzazione terroristica e sanzionare il programma iraniano di missili balistici, prima che sia troppo tardi".

“Non credo che ci sia l'ipotesi di un attacco all'Occidente" da parte dell'Iran "che pure commette errori gravi, come dare droni alla Russia, dare droni e armi a Hezbollah e agli Houti e questo non va bene. Dobbiamo evitare di creare il panico", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine della visita al Salone del Mobile. “Io non mi preoccupo - ha poi aggiunto Tajani - Più che preoccuparsi, bisogna occuparsi. Noi abbiamo lavorato per la de-escalation, cercando di utilizzare tutti gli strumenti diplomatici possibili per evitare che ci sia un peggioramento della situazione. Mi pare che qualche risultato lo abbiamo ottenuto”. L'impegno preso, ha spiegato il titolare della Farnesina, “è quello di continuare a lavorare in maniera coordinata per raggiungere il cessate il fuoco a Gaza, quindi la liberazione di tutti gli ostaggi e gli aiuti umanitari per la popolazione civile”. Secondo Tajani “bisogna cercare di disinnescare la tensione”.

Tajani ha infine evidenziato di aver chiesto “a Israele di non fare attacchi di terra a Rafah" e che “dobbiamo evitare di creare il panico, fermo restando che noi siamo amici di Israele e il diritto di Israele ad esistere non può essere messo in discussione”. L'ipotesi di cancellare Israele dalla carta geografica “è un periodo ipotetico della irrealtà - ha concluso il ministro - L'obiettivo finale è due popoli e due Stati che si riconoscono mutualmente. Uno Stato Palestinese che nasce, se vuole il nostro sostegno e riconoscimento, deve riconoscere Israele come poi Israele dovrà riconoscere lo Stato palestinese".

Intanto l'Iran International, tv iraniana con sede a Londra, ha diffuso immagini satellitari di quello che sostiene essere il sito colpito nell'attacco israeliano avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì. Le analisi delle immagini satellitari - che mostrano il sito prima e dopo il raid - "confermano le notizie secondo cui la parte centrale di un sistema di difesa aerea S-300 alla base aerea di Isfahan è stato colpito in un presunto attacco israeliano".

L'Iran ha dato dimostrazione della sua potenza con l'attacco di rappresaglia sferrato contro Israele. A dichiararlo è stato oggi il leader supremo religioso iraniano Ali Khamenei. Secondo quanto riportano i media del paese, Khamenei ha ringraziato le forze armate per l'operazione del 13 aprile contro Israele. La guida suprema iraniana ha quindi esortato a "perseguire incessantemente l'innovazione militare e a imparare le tattiche del nemico" e ha minimizzato l'importanza del numero di missili lanciati o che hanno colpito il bersaglio nell'attacco a Israele. La maggior parte dei missili lanciati dall'Iran è stata intercettata dai sistemi di difesa aerea israeliani, con l'aiuto di Stati Uniti e Regno Unito.

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