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Esteri Israele: "Attacco Hamas su strada aperta per sfollati Gaza"

Israele: "Attacco Hamas su strada aperta per sfollati Gaza"

Tel Aviv, 4 nov. (Adnkronos) - Attacco di Hamas, con mortai e missili anticarro, sulla strada Salah al-Din, l'autostrada principale della Striscia di Gaza, che l'esercito israeliano aveva aperto per consentire l'evacuazione dei residenti della parte nord della Striscia verso il Sud. A riferirlo il portavoce di Idf, secondo le ultime news di oggi 4 novembre 2023 a quasi un mese dall'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso.

Gli spostamenti verso il sud della Striscia erano stati infatti consentiti dall'esercito israeliano tra le 13 e le 16 ora locale (le 15 in Italia). Hamas, ha spiegato il portavoce di Idf, ha sfruttato la finestra umanitaria che Tsahal ha fornito ai residenti della Striscia di Gaza per spostarsi verso sud, e i terroristi hanno sparato mortai e missili anticarro contro le truppe dell'Idf che sono arrivate e hanno operato per aprire la rotta. Non sono stati segnalati feriti dell'Idf. Questo incidente, sottolinea Tsahal, "dimostra ulteriormente che Hamas sfrutta la popolazione di Gaza e impedisce loro di agire nell’interesse della propria sicurezza".

Le persone che hanno lasciato il nord della Striscia di Gaza per dirigersi nelle zone più sicure sono 800mila-un milione. La stima, riferisce la Cnn, è dell'inviato americano per le questioni umanitarie in Medio oriente, David Satterfield, secondo il quale è necessario "un movimento sicuro e costante" di arrivo degli aiuti. Vi è inoltre il problema dell'alloggio, aggiunge l'inviato, che potrebbe aggravarsi se scenderanno a sud anche i 350-400mila i civili rimasti a nord.

Secondo la Cnn Hamas sta impedendo ai cittadini stranieri di lasciare Gaza fino a quando Israele non garantirà che le ambulanze dall'enclave palestinese possano raggiungere il valico di Rafah verso l'Egitto. Ad affermarlo è un funzionario statunitense che ha familiarità con la situazione. La richiesta arriva dopo che Israele ha ammesso venerdì di aver attaccato un'ambulanza fuori dall'ospedale Al-Shifa di Gaza City, la più grande struttura medica dell'enclave. Il veicolo era in un convoglio diretto a Rafah, che è l'unica opzione rimasta per entrare e uscire da Gaza mentre è in corso l'attacco israeliano al territorio. Israele ha affermato che l'ambulanza era usata dai combattenti di Hamas.

Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha confermato di essere stato informato del convoglio, ma di non avere nessuna delle proprie ambulanze presenti al momento dell'attacco. "Anche se non fossimo presenti, si tratta comunque di un convoglio medico, e qualsiasi violenza contro il personale medico è inaccettabile", ha detto sabato il Cicr.

Più di 700 cittadini stranieri avrebbero dovuto lasciare Gaza attraverso il valico di Rafah sabato, secondo una fonte ufficiale sul lato egiziano del valico. La Cnn ha riferito venerdì che gli sforzi iniziali per garantire un passaggio sicuro per i cittadini stranieri a Gaza sono stati ostacolati in parte da Hamas.

Almeno 15 persone sono invece rimaste uccise e 70 ferite in un raid sulla scuola al-Fakhoora nel nord della Striscia di Gaza. Nella struttura, gestita dall'Onu, erano stati accolti gli sfollati del campo profughi di Jabaliya. A denunciarlo il ministero della Salute di Gaza, controllata da Hamas, secondo quanto riporta la tv satellitare al-Jazeera. La conferma arriva direttamente da Juliette Touma, responsabile per le comunicazioni di Unrwa. "Una delle scuole nel campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia, è stata colpita questa mattina", ha detto. Touma, riferisce la Cnn, ha spiegato che almeno un attacco ha colpito direttamente il cortile della scuola Al-Fakhoora, dove erano state messe tende per le famiglie sfollate. Danneggiato anche il muro perimetrale della scuola, dove le donne stavano facendo il pane, ha aggiunto. La Cnn precisa di aver ottenuto immagini che mostrano danni, spargimento di sangue e vittime nel cortile della struttura. Al 12 ottobre, precisa l'emittente americana, la scuola di Al-Fakhoora ospitava circa 16.000 sfollati, ma non è chiaro quanti ve ne fossero attualmente.

Colpita anche la scuola cattolica delle Suore del Rosario di Gerusalemme nella zona di Tel al-Hawa. "I raid israeliani hanno danneggiato il grande cortile esterno, danneggiando le strutture circostanti" ha dichiarato all'agenzia Sir suor Nabila Saleh, preside della scuola, la più grande della Striscia di Gaza con i suoi 1.250 alunni, in larghissima maggioranza musulmani. La religiosa, attualmente sfollata nella parrocchia della Sacra Famiglia, racconta che le è stato riferito del bombardamento da "tre giovani che erano nella scuola a guardia per evitare saccheggi". "Colpire le scuole significa colpire anche il futuro dei giovani di Gaza. Mi chiedo perché distruggere le scuole, cosa vogliono ottenere?" aggiunge.

Le forze dell'esercito israeliano affermano dal canto loro di aver ucciso nella notte "decine di terroristi" durante "numerosi tentativi di attacchi alle nostre truppe dai tunnel e compound militari nel nord della Striscia di Gaza". Nel comunicato si precisa che sono stati scoperti gli ingressi di diversi tunnel dove sono state sequestrate armi. Inoltre sono state distrutte "tre postazioni di osservazione di Hamas" nel nord di Gaza, dove diversi militanti di Hamas sono stati uccisi. Nel sud le forze israeliane hanno condotto un raid aereo mirato, per "neutralizzare ordigni esplosivi".

In un'operazione israeliana sarebbe stata colpita l'abitazione nella Striscia di Gaza del leader di Hamas, Ismail Haniyeh. Secondo notizie di 'Radio al-Aqsa' rilanciate dalla tv satellitare al-Jazeera, un attacco missilistico israeliano ha colpito l'abitazione di Haniyeh, capo dell'ufficio politico del gruppo, ma non è chiaro chi si trovasse all'interno della casa. Dal 2019, ricorda l'emittente, Haniyeh ha vissuto tra la Turchia e il Qatar, non nella Striscia controllata da Hamas.

La Turchia richiama per consultazioni il suo ambasciatore a Tel Aviv per "il rifiuto di Israele degli appelli al cessate il fuoco" e "i continui attacchi contro i civili" a Gaza. Lo ha riferito l'agenzia ufficiale turca Anadolu, dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto di non considerare più il premier israeliano Benjamin Netanyahu come un "interlocutore" mentre prosegue il conflitto tra Israele e Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, innescato dal terribile attacco del 7 ottobre del gruppo in Israele.

"Alla luce della tragedia umanitaria che si sta consumando a Gaza, provocata dai continui attacchi di Israele contro i civili, e del rifiuto da parte di Israele degli appelli al cessate il fuoco e a un flusso continuo e senza impedimenti di aiuti umanitari, è stato deciso di richiamare ad Ankara per consultazioni il nostro ambasciatore a Tel Aviv, Sakir Ozkan Torunlar", si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri. Poco dopo il 7 ottobre, l'ambasciatore israeliano ad Ankara aveva lasciato la Turchia.

Gli Stati Uniti si aspettano una nuova fase della guerra di Israele ad Hamas con una diminuzione nei prossimi giorni della campagna di raid aerei ed una maggiore concentrazione sulle operazioni tattiche di terra, spiegano fonti Usa alla Cnn, affermando che l'amministrazione Biden ritiene che vederemo una campagna di attacchi aerei "diminuita rispetto a quella che abbiamo visto", ed un "maggior focus tattico sulla campagna di terra" tesa a distruggere la vasta rete di tunnel sotterranei attraverso i quali opera Hamas.

All'indomani della nuova visita in Israele di Antony Blinken, le fonti Usa spiegano che l'amministrazione è "molto diretta sulle decisioni di guerra e deliberata nel porre domande difficili" nei colloqui con Israele. Ma alla domanda se Washington ritiene che sia arrivato il momento di sostenere le richieste di cessate il fuoco, il funzionario dell'amministrazione ha detto che, considerata la scala e la natura degli attacchi ad Israele del 7 ottobre, un cessate il fuoco non sarebbe appropriato.

"Un gruppo terroristico ha preso 200 ostaggi e ucciso 1400 persone e si nasconde nei tunnel, con i suoi leader, cessate il fuoco non è veramente il termine da usare", ha detto alla Cnn, ribadendo che gli Usa continuano a chiedere a Israele di attivare le cosidette "pause umanitarie" e sottolineando che Israele, pur avendo il diritto di difendersi, deve rispettare il diritto internazionale. "Il cessata il fuoco dipenderà da quando Israele si sentirà sicuro di aver garantito che non possa più accadere qualcosa" come il 7 ottobre, ha concluso poi la fonte Usa.

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