Elezioni Argentina 2023, Milei nuovo presidente: "Oggi inizia ricostruzione Paese"
Buenos Aires, 20 nov. (Adnkronos) - "Oggi inizia la ricostruzione dell'Argentina". Così il neo eletto presidente del Paese sudamericano, Javier Milei, dopo aver avuto la meglio su Sergio Massa al ballottaggio. Nel discorso pronunciato al quartier generale della sua campagna elettorale a Buenos Aires, mentre i suoi sostenitori si riversavano nelle strade della capitale sventolando le bandiere argentine, Milei ha affermato che "non c'è spazio per mezze misure", sottolineando che "abbiamo problemi enormi davanti a noi: inflazione, disoccupazione e povertà".
"Il modello di decadenza è arrivato al termine, non si può tornare indietro", ha proseguito il neo eletto presidente che ha ottenuto il 56% dei voti, il margine di vittoria più ampio in una corsa presidenziale da quando il Paese sudamericano è tornato alla democrazia nel 1983.
Milei, anarco populista libertario di estrema destra, è noto come El Peluca (il Parrucca) per la sua folta chioma. E' solito brandire una sega elettrica ai comizi per far vedere come intende sfoltire il bilancio dello stato.
Nato a Buenos Aires da una famiglia modesta discendente da italiani, Milei è stato a lungo un docente universitario di macroeconomia. Nel 2014 ha cominciato ad apparire regolarmente in programmi televisivi e radiofonici. Prima attaccava il presidente conservatore Mauricio Macrì, poi ha preso di mira il successore peronista Alberto Fernandez. E nel 2021 è stato eletto deputato. Affine a Trump e all'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ha partecipato ad eventi del partito di ultradestra Vox in Spagna.
Milei si dichiara nemico giurato della 'casta politica', propone l'abolizione della Banca centrale e la dollarizzazione dell'economia. Nega il cambiamento climatico, considera l'educazione sessuale un complotto contro la famiglia, vuole vietare l'aborto e liberalizzare il possesso di armi. E ha fatto correre un brivido lungo la schiena di molti contestando la cifra ufficiale dei 30mila desaparecidos durante la dittatura Argentina.