Horeca, il marketing coach: "Pochi candidati? Aumentare attrattività delle aziende"
Roma, 31 ago. (Labitalia) - Questa estate verrà ricordata, tra le altre cose, anche per le lamentele dei titolari di esercizi commerciali per la mancanza di candidati validi in risposta ai loro annunci di lavoro. Gli italiani preferiscono percepire il reddito di cittadinanza anziché lavorare? È davvero colpa della politica assistenzialista del nostro Paese? Secondo il marketing coach Pasquale Abiuso, il motivo principale è la scarsa attrattività delle aziende che offrono lavoro. “Il mercato del lavoro sta cambiando velocemente, come ogni altro mercato. Molti imprenditori non riescono a essere in linea con queste trasformazioni e continuano a seguire un approccio old style, con annunci redatti pensando alla retribuzione come il criterio di valutazione principale per chi cerca lavoro. Trascurando così altre esigenze dei lavoratori", afferma. Secondo la recente ricerca 'Employer brand research 2022' di Randstad, per gli italiani in cerca di impiego la retribuzione e i benefit non sono i driver più importanti nella scelta ma sono solo al terzo posto. “Inoltre, soprattutto nel settore ho.re.ca., gli imprenditori - avverte Abiuso -tendono a considerare la forza lavoro come un numero, cercano risorse per colmare un ‘vuoto’ temporaneo. Il focus deve invece spostarsi sul valore reale percepito dal candidato, al di là del fattore economico”.
Come rendere allora più attrattiva un'opportunità lavorativa e trovare la risorsa giusta, allora? La soluzione è offrire ai candidati un percorso di formazione per aumentare le loro skills, anche in caso di lavoro stagionale. “Una proposta è ritenuta più qualificante se prevede la possibilità imparare: in un clima di incertezza, sapere di poter acquisire nuove competenze, spendibili anche altrove, è un elemento cruciale di scelta perché permette di pensare concretamente ad un piano di carriera. Oggi, nell’annuncio di ricerca, la possibilità di essere affiancati da tutor in un percorso formativo diventa un plus da mettere ben in evidenza”, prosegue Abiuso. Secondo lo studio già citato, la crescita professionale è ritenuta “molto importante” per il 65% dei lavoratori dipendenti, percentuale che sale al 75% per coloro che hanno meno di 35 anni.
Nella sua esperienza come consulente esperto di strategie di gestione aziendale, Pasquale Abiuso ha riscontrato la necessità di aumentare la consapevolezza nei titolari del loro ruolo diretto nel determinare l’attrattività di un’azienda e aumentare così la soddisfazione dei lavoratori. “Un’impresa è veramente sana solo quando il clima aziendale è stimolante. Tutti noi, per esempio, vogliamo essere apprezzati nel nostro lavoro, qualunque esso sia. Ci piace essere sorpresi da apprezzamenti pubblici dai nostri responsabili, elogiati per qualcosa che abbiamo fatto bene. Questo ci motiva e ci porta a migliorare, compensando anche gli aspetti meno performanti del nostro ruolo. Migliorare è un modo per meritarci un nuovo apprezzamento. È importante ricordarsi sempre che è il capitale umano a creare il capitale economico", conclude.
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