Digitale in Puglia, oltre 3 miliardi di valore e una crescita del 4,7%
(Tecnologia) - È stato presentato lo studio “Il Digitale in Puglia 2022. Mercati, dinamiche, policy”, la prima analisi a livello regionale del rapporto nazionale Anitec-Assinform realizzata in collaborazione con il Distretto Produttivo dell’Informatica pugliese e presentata in occasione dell'apertura dei lavori nell’Hub regionale del Forum Ambrosetti ospitato nella sede di Exprivia a Molfetta. Nel 2021 il mercato digitale della Puglia ha registrato un valore pari a 3,18 miliardi di euro, oltre il 4% del valore nazionale (75,3 miliardi) con una crescita del 4,7% sull’anno precedente. Il 2022 si prevede ancora positivo (+ 3,5%) con stime di crescita più robusta nei prossimi anni (2023-2025) fino a raggiungere un +5,9% nel 2025, soprattutto in vista degli investimenti per la digitalizzazione previsti dal PNRR e di un minore impatto della crisi energetica e internazionale.
A crescere, nel corso del 2021, sono stati quasi tutti i settori del mercato digitale. In particolar modo l’ambito dei contenuti e pubblicità digitali è cresciuto del 13,7%, trainato da una ripresa degli investimenti pubblicitari online sia da parte delle imprese private che per sostenere il settore turistico. Circa un terzo della spesa digitale complessiva in Puglia avviene nel Barese (33,9%), area in cui si concentrano maggiormente attività legate a Pubblica Amministrazione, finanza e attività manifatturiere; segue la provincia di Lecce con una quota del 18,9% del mercato digitale pugliese. A pari livello il Foggiano (15%) e la provincia di Taranto (14%) mentre in fondo alla classifica quelle di Brindisi (9,4%) e BAT (8,9%).
Protagonisti della crescita del mercato digitale in Puglia sono la Pubblica Amministrazione, che nel 2021 cresce con un tasso di crescita del 16% e la Sanità (+9%), i settori più dinamici interessati dall’ammodernamento tecnologico delle infrastrutture e dei servizi offerti ai cittadini. Rispetto alla media nazionale, nel Mezzogiorno e in Puglia la presenza di personale ICT è nettamente meno diffusa. La figura più richiesta è quella del Developer (sviluppatore software). Nell’alta formazione specialistica la Puglia vanta ottimi risultati: si registra una crescita annua nel 2021 superiore al 90% dei diplomati degli Istituti Tecnici Superiori in ambito Information and Communication Technology, una dinamica di sviluppo molto sostenuta rispetto a quella nazionale (+35%). Tra i vari indicatori evidenziati dal rapporto in cui si percepisce il più ampio divario rispetto ai dati nazionali vi è quello del numero degli addetti che utilizzano Internet, almeno una volta alla settimana, nelle aziende pugliesi con oltre 10 dipendenti e che si attesta al 38,6% rispetto al 53,2% su scala nazionale.
“Con lo studio "Il digitale in Puglia 2022. Mercati, dinamiche, policy", realizzato in collaborazione col Distretto Produttivo dell’Informatica pugliese, avviamo la prima analisi del mercato digitale a livello regionale", commenta il presidente Anitec-Assinform, Marco Gay. "La dimensione territoriale è fondamentale per il settore dell’ICT, protagonista indiscusso della competitività dell’intero Paese e delle politiche di attuazione del PNRR. Nel contesto di estrema incertezza in cui ci troviamo abbiamo bisogno di creare aggregazioni sinergiche tra i protagonisti del digitale, soprattutto sui territori. E questo studio può fornire il punto di partenza per progettare ecosistemi sinergici e competitivi”.
“La combinazione di importanti investimenti pubblici e di contributi all’innovazione e all’occupazione, per le aziende che si localizzano al Sud, sta attirando molto interesse a livello nazionale e internazionale", afferma Domenico Favuzzi, presidente e amministratore delegato del gruppo Exprivia e vice presidente nazionale di Anitec-Assinform. "È importante che in questo nuovo scenario caratterizzato anche da crescenti preoccupazioni di tipo inflazionistico e geopolitico non vada persa l’occasione per un salto di qualità necessario anche delle imprese del nostro territorio, promuovendo una qualità di progetti che possano alimentare un processo di innovazione sociale ed economico con un orizzonte temporale ampio e duraturo. Siamo certi che potremo vincere questa sfida solo rafforzando la rete delle nostre imprese e coinvolgendo anche il mondo istituzionale e accademico della nostra regione”.